Post in evidenza

lunedì 10 agosto 2015

Mi stai chiedendo se scoperei un'ameba?


…finalmente il contanumeri chiama il mio turno; una sola impiegata agli sportelli, ogni volta diversa; dicono che vengono spostati alla bisogna nelle varie sedi, tutte ormai con il personale ridotto al di sotto di qualsiasi sufficienza funzionale.
-“Devo riscuotere questo assegno. E’ stato emesso dalla vostra filiale”.
Vaga espressione di indecisione…mi chiedo rapidamente se per errore non ho pronunciato un arruffato invito a cena con implicita scopatina ammazzacaffè.
- “Al momento non ho contanti in cassa…”
- “Pazienza, aspetto; non posso versarlo nella mia banca, ho il conto in Puglia”
- “Ma…è anche che non la conosciamo…servirebbero due documenti”
- “Non é un problema. Ecco patente e carta di identità; e sono già censito, è quasi un anno che vengo ogni mese a riscuotere”
- “ma non sono possibili movimenti contanti sopra i mille euro!”
- “Infatti vengo pagato con un assegno, non in contanti!”
- “…non credo di essere autorizzata a pagare…”
- “si faccia autorizzare allora!”
- “Posso farla parlare con il direttore…”
- “Bene, so qual’é l’ufficio, non si incomodi”.
Ma é anche peggio, visto che il nobile capintesta non vuole contraddire l’impiegata:
- “Esistono diverse sentenze della corte costituzionale che riconoscono come non siamo obbligati a pagare gli assegni: eccole!”
E raccoglie a caso dalla caotica scrivania faldoni di centinaia di fogli.
Potrebbe bastare, ma il suo accomodare il culo alla forma della poltrona rivela il gusto per una polemica che vuole stravincere:
- “E come mai non versa l'assegno nella sua banca?”
- “Perchè é in Puglia la mia banca, non conto di tornarvi presto”.
- “Vede, noi pagando un assegno compiamo un atto di fiducia…”
E, sardonico ed ammiccante come chi spara la cartuccia vincente:
- “...lei come mai non ha la fiducia della sua banca?”

E con questo mi dimostra che neanche ascolta; lui dispensa saggezza e certezze, come vuoi farlo dubitare con le tue rimostranze… capisco che é inutile, ma continuo per inerzia a spiegarmi:
- “Non sono passato dalla mia banca, é in Puglia che ho il conto! Qui ho questo assegno, emesso dalla vostra filiale: sto chiedendo dei soldi che sono già miei! Non ha senso che mi rechi in Puglia per riscuotere”.
- “Quindi vuole riscuotere perché le servono adesso i soldi?”
- “Già, ci siamo appena liberati della confessione in chiesa e ci tocca confessarci in banca…”

Nel frattempo si affaccia alla porta un altro cliente che il direttore riconosce e, col pretesto di salutarlo, si alza e si avvicina, ergendosi col suo fisico da palestra in pausa pranzo e di fatto congedandomi. A questo punto posso solo dargli una ginocchiata nei coglioni, e la tentazione é fortissima, oppure andarmene…

                                          ------------------------

- “Ecco il motivo della faccia nera di Giggin’!”
- “Già, dopo la mia fruttuosa mattinata in banca, Enzo…”
- “E la ginocchiata nei coglioni?”
- “Naturalmente ho preferito andarmene, Rollo. La mia stirpe ha una lunga tradizione di prudenza e basso profilo, per quanto mi rimane dei ricordi e dei racconti familiari; é un’eredità che ti porti appresso, come nelle scelte a cui fatalmente arrivi: cominci col non esporti per non rischiare e pian piano ti convinci di non essere all’altezza, di non essere capace…
Ma non é un atteggiamento che mi sento di condannare del tutto; mettiamo che sia una scelta comportamentale atavica, é una tattica che si é mostrata vincente; in fondo: la mia stirpe é arrivata a me, per costruirmi la vita, attraversando, necessariamente senza interruzioni, migliaia… milioni di anni senza che il filo si interrompesse; dai protozoi ad oggi c’é stata una linea di discendenza che mi ha generato ed é stata fatta da organismi che sono SEMPRE riusciti a riprodursi prima di morire”.
- “Quindi dopo due milioni di anni tu, Giggi’ sei il primo che va avanti a seghe: tutti i tuoi progenitori, persino i protozoi, hanno tutti scopato!”
- “Raramente i protozoi scopano; in genere si riproducono per scissione, ricorrono ad un comportamento sessuale solo di tanto in tanto, per garantire la variabilità genetica”.
- “Quindi tu, singolo degenere individuo, sei riuscito a far regredire la tua stirpe con un salto di milioni di anni…”
- “Allo stadio di ameba, ho capito, però non oso scindermi”.
- “Scissione…nessuna variazione genetica…anche il sistema nervoso si scinde: la duplicazione dei neuroni comporterebbe la copiatura del loro assetto chimico? Verrebbe duplicata anche la registrazione chimica delle esperienze? Perchè se al nuovo individuo si trasferiscono le cognizioni del genitore, i suoi ricordi, ed esperienze, emozioni…é la strada dell’immortalità”.
- “Non credo che funzionerebbe, ma se impari a scinderti, non scopi più!”
- “Eh cazzo, Enzo, ma scopa quanto vuoi!”
- “... ameba fra amebe?  Boh,fammelo immaginare…un materiale morbido ed elastico che ti avvolge da tutte le parti, copre scivolando ogni centimetro della tua pelle, entra in tutte le pieghe ed anfratti…”
- “ANFRATTI!!!”
- “Per evitare termini volgari…forma ogni tipo di rientranza di misura perfetta…compone movimenti che chiudono ed aspirano…”
- “Rollo, trovi sensuale qualsiasi organismo vivente…”
- “Dici che mi scoperei anche un’ameba, Giggi’? Mmmm…si, credo che lo farei…”
- “Ma il meccanismo di riproduzione è relativo: se non hai figli, per milioni di anni una intera linea di discendenza di protozoi ha combattuto guerre chimiche con enzimi per sciogliere i nemici; dopo chissà quante migliaia di generazioni i tuoi antenati mammiferi si sono nascosti nel cavo degli alberi per sopravvivere ai grandi rettili. Pensa a quante volte un autentico miracolo ha consentito a queste specie di topolini che ti hanno generato di sfuggire a zanne ed artigli, ad alluvioni e frane, tutto per portare attraverso i millenni uno schizzetto di dna che ti desse la vita…se solo una volta un accidente qualsiasi avesse colpito uno qualunque dei milioni di esseri che hanno formato la tua linea di discendenza, la catena si sarebbe spezzata a quel punto…milioni di anni in cui milioni di individui uno appresso all’altro hanno avuto un culo pazzesco, le hanno scampate tutte, almeno fino al momento in cui hanno procreato…dopo di che, anche un solo minuto dopo, addio, mon cher, non servi più…sassi casualmente piovuti dalle rupi, frecce di nemici che finalmente trovano il loro bersaglio…”
- “Cavallette…”
- “Pure le cavallette, certo, ed é così per ogni individuo attualmente presente sul pianeta”.
- “Quindi se non ho figli ho sprecato un’odissea immane…”
- “Santa madonna prigioniera…ma non ci si può chiamare fuori da questa CAZZATA immane?”
- “E’ una bella responsabilità…tu da solo decidi di interrompere una linea di discendenza che ha contato milioni di esseri viventi, e comunque centinaia di migliaia di mammiferi e poi migliaia di esseri umani, una stirpe di eroi che sembra essere esistita solo per metterti in piedi”.
- “Discendenze di eroi...quindi, se sopravvive una stirpe prudente, o pavida, remissiva, sottomessa…”
- “Non esageri?”
- “Non parlo necessariamente di me. Se sopravvivono stirpi che comunemente vengono definite “perdenti”…può significare che perdenti non lo sono affatto”.
- “E’ chiaro che la paura favorisce la prudenza e quindi é un fattore utilissimo per la sopravvivenza”.
- “Ma allora perchè comportamenti vili come nascondersi, scappare, che pure risultano vincenti nella scala evolutiva, ci lasciano frustrati, pieni di sensi di colpa e vogliosi di clamorose rivincite?
Ma poi in realtà non ci si adatta facilmente ad un ruolo sottomesso, ad atteggiamenti remissivi… é più probabile che periodicamente qualcuno paghi per gli affronti che non abbiamo saputo respingere;
chi? In genere qualche individuo più debole, qualcuno che magari ci si affida con fiducia e che si rassegna a subirci; succede che abbozzi davanti all’entusiasmo amministrativo del direttore e torni a casa in apnea; lì dipende poi se aperta la porta trovi tuo figlio o tua moglie o il cane.

Nicola Lembo