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mercoledì 23 dicembre 2009

Vedi di non farmi incazzare!

Cap 1  -  Vedi di non farmi incazzare.

C’è una panchina in pietra, fredda, ma se accomodo il cappotto ci posso stare; una stanchezza…e dover raggiungere Roma…preferisco il treno, non è ancora abbastanza tardi e con l’auto troverei troppo traffico. Non vorrei proprio incazzarmi per motivi banali; farò la mia parte più tardi, arrivato a Roma, per ora sono stanco, annoiato ma calmo.
Neanche dieci persone ad aspettare il treno in questa serata d’inverno, non fredda ma triste, almeno sotto questi lampioni troppo alti per fare una buona luce; mi sforzo lo stesso di leggere nell’attesa che passi il treno…che dovrebbe essere già qui…infatti è da venti minuti che sarebbe dovuto passare: un pò di ritardo ce lo si aspetta, ma comincia ad essere troppo e non ho sentito alcun annuncio…poter almeno sapere quanto ancora devo aspettare…
Mi alzo e raggiungo l’unico ufficio illuminato che si vede dal marciapiede; massima calma, non vorrei proprio incazzarmi; busso, apro, saluto i tre scimmioni da panino alla porchetta:
- “Scusatemi, sapete dirmi che ritardo porta il treno per Roma?”
- “Cinquanta minuti porta, cinquanta” mi risponde divertito l’evidente capintesta
- “Non mi é sembrato di sentirlo dagli annunci; a saperlo avrei continuato in macchina…”
- “Non ha senso annunciare il ritardo del prossimo treno, visto che anche il precedente era in ritardo: abbiamo annunciato quello! Se ritarda il primo anche gli altri slittano…”

Il mio equilibrio logico vacilla, ma provo a capire:
- “Dunque, se devo partire alle sette di sera mi conviene venire in stazione alle sette di mattina per vedere come butta…poi prima di ogni partenza nella giornata mi conviene affacciarmi a vedere se si sono creati intoppi…che idiota…”
- “Come hai detto???”
- “Hai capito benissimo”.
Torno alla mia panchina, tanto arriverei in ritardo anche con la macchina. La straniante sera in riva ai binari si é movimentata: una coppia di adulti, nuovi arrivati, sta imbastendo una lite da innamoratini…avverto una pesantezza allo stomaco…Chino la testa sul libro e cerco di non ascoltare, ma i due passeri si impongono col loro vociare; mi rassegno a seguire la conversazione e li osservo; lui é un quarantenne nero pittato, dai capelli alle scarpe, passando per un cappotto nuovissimo e costoso.
Una figurina energica che dal suo scarso metro e settanta emana una forte aggressività rivolta, per ora almeno, alla ragazza, ma l’impressione é che la sua violenza gestuale debba tracimare presto per investire tutto il pubblico. Tiene stretta per i polsi la ragazza, che avrà almeno dieci anni di meno, ha una discreta eleganza da festa parrocchiale ed un’espressione di sofferenza spropositata per la semplice stretta ai polsi. Tutta la scena soffre di questo contrasto: gli atteggiamenti, di aggressività dell’uno e di patimento dell’altra, sarebbero più indicati per un’afflizione di maggiore violenza, oppure é solo un addensarsi di nubi…
La mia curiosità si esaurisce e torno alla scrittura sbiadita sulla pagina, ma i teatranti hanno bisogno di pubblico:
- “Lasciami, voglio andarmene, chiamo aiuto!”
- “E chi dovrebbe aiutarti, qualcuno di questi quattro fessi?”
Dovrei fregarmene, continuare a leggere o andarmene. Sento attorno lo stesso disagio, ma rimango sorpreso nel rendermi conto che lo sapevo, avrebbero coinvolto gli altri nella loro lite…forse litigano apposta per trovare bersagli esterni.
Allora li guardo, non perché mi senta provocato; il loro giochino mi annoia, ma mi incuriosisce vedere se si aspettano delle reazioni.
Il grillo schizzato infatti si guarda attorno e non si fa scappare l’occasione che gli ho dato:
- “Tu! Che cazzo guardi!”
- “NO. TU PERCHE' CAZZO TI IMPICCI A CONTROLLARE DOVE CAZZO GUARDO!”
Tenta per un paio di secondi di rigiocare la palla, poi resetta:
- “Allora, perché non ti fai i cazzi tuoi!”
- “Signore, non vuole lasciarmi andare…”
- “Zitta,stronza! Mi occupo dopo di te. Adesso mi lavoro l’eroe del giorno”
Già mi vedo a rotolarmi nelle pozzanghere avvoltolato a mister cappotto 600 euro…che cazzo…
Apro il cappotto, rigiro il lato sinistro ed estraggo giusto il calcio della pistola:
- “Vedi di non farmi incazzare”
- “Ah, così eh?”
- “Così, già”.
- “Due minuti che arrivo alla macchina!”
- “No. Tu non ci arrivi alla macchina. Muori prima”.
- “Signore, non volevo…voglio solo andare via…”
- “Adesso vuoi andare via, in realtà non avresti mai dovuto uscire con la scimmietta nervosa, stasera…e non dovresti uscirci mai.
 Il tuo posto è con i compagnucci della parrocchietta a scambiarti santini; ma ti piace il bullo; ti piace quando fa il prepotente al bar, ti senti forte anche tu. Ti compiaci delle sue sbruffonate da duro, ma non arrivi a capire che di tutte le vittime che riuscirai ad angariare tu sarai sempre la prima e la più sottomessa: fino a quando il babbuino perderà i denti; allora rimarrai l’unica vittima commestibile e ne avrai di che piangere. E adesso fuori dalle palle col vostro teatrino, vedete di non farmi incazzare”.



Cap 7  -  Cena e dopocena
-“Gigi’, ma pomodoro ce ne metti?”
-“Per niente, Enzo. Coprirebbe il sapore delle vongole”.
-“Neanche uno per colore?”
-“Per niente, ti dico. Assorbe olio. Ne basta uno per ridurre la capacità di ungere la pasta e costringere a ricorrere ad una quantità di olio molto maggiore, oppure ad una maggiore quantità di pomodoro, ed il sugo diverrebbe un’altra cosa”.
-“E sarebbe meglio…”
-“Sarebbe diverso. Invece una base acquosa, come il brodo di verdure, si emulsiona con l’olio, non lo cattura come fanno le fibre del pomodoro, lo lascia disponibile per condire la pasta: la cucina é combinazione e trasformazione di sostanze organiche. Conosco la chimica e per questo cucino meglio di voi”.
-“Ah ah ah! Mi vengono in mente certe cotolette…e la carbonizzazione che processo chimico é?”
-”E’ la fanculo-destinazione, e succede quando mi scordo la roba sui fornelli”.
-“E ti succede spesso…”
-“Succede”.

-“Rollo, a Zagarolo hanno messo il tabellone elettronico per i ritardi!”
-“L’ho visto…”
-“Cos’é, l’ultim’ora del telegiornale?”
-“Non é uscito sui giornali, ma é tutto merito di Rollo”.
-“Il Rollo in versione utilità sociale! Non ti ci vedo a promuovere petizioni…”
-“Dev’essere stato il capostazione”.
-“E tu allora che centri, Rollo?”
-“…Ho preso il treno, una sera…”
-“Ed hai rivoluzionato l’organizzazione delle ferrovie!”
-“Effetto secondario…ma non é stata la cazzata più strana quella sera…”
-“Ma che ci venivi a fare a Roma?”
-“…A parlare per un lavoro”.
-Il colloquio dev’essere andato male!”
-“Ah ah ah! E con chi sarebbe stato il colloquio, con la UUnlimited CChemical PProdigy?”
-“Con la UUh CChe PPalle! Me lo trovo un regolare lavoro da servo, prima o poi”.
-“Ma pure uno precario”.
-“A spizzichi e bocconi”.
-“A basta che paghino”.
-“Appunto, é lì che non combiniamo”.
-“Perchè fai il paragone con quello che alzi in una sola sera, ma non é la stessa cosa”.
-“Prima o poi ti capita la cazzata; tirati fuori”.
-“Come se l’avessi fatto, Gigi’”
-…Vabbè, colapasta!”

-"C'e' il Papa!”
-"Rollo, nel tuo stato capita di vedere la Madonna, qualche santo, se vedi “soltanto” il Papa, allora non era roba buona”.
-"In tv… parla contro il lusso…”
-"Il Papa non dovrebbe ostentare ricchezza, ma neanche ha tanto senso un simbolico pauperismo; com’é semplicistico criticare le ricchezze della chiesa, invitarla a vendere tutto e donare ai poveri: e quando i calici d’oro saranno finiti?”
-"intanto potrebbero uscire dalle s.p.a. delle fabbriche di armi”.
-"Minimo”.
-"Ma non mi riferivo a quello, che é riprovevole già per gli stessi precetti cattolici; é che non trovo inutili le chiese, i monumenti, le opere d’arte: certo la Chiesa ha speso grosse somme per edifici, statue, affreschi; ma tralascia pure il valore artistico, che già compenserebbe ogni singola giornata pagata ad ogni muratore o maestro (e comunque non immagino salari favolosi) e calcola quanto hanno reso con il turismo, o quanto varranno nei prossimi secoli, quando le nostre città, escluse da ogni circuito produttivo, avranno un pregio relativo solo alla loro capacità di trasformarsi in musei”.
-“Anche i comuni hanno finanziato opere notevoli”.
-"Ma nessuno ne fa una colpa ai Medici o ai dogi”.
-Si possono prevedere somme enormi se le calcoli in tempi così lunghi; si può valutarlo come uno dei più grandi affari economici della storia, ed é stato generato come effetto secondario di un investimento culturale!”
-"Pensa come sarebbe Roma senza il mecenatismo rinascimentale della Chiesa…”
“-Pensa come sarebbe Roma se non avessero calcinato i marmi imperiali per fabbricare cemento per le chiese”.
-"Grave perdita, ma nel cinquecento si ammirava solo l’arte contemporanea perché aveva un valore concettuale, simbolico e religioso, legato al momento storico presente. In un mondo pressoché analfabeta l’arte figurativa aveva un ruolo dottrinale insostituibile: grazie alla fede, dipinti e bassorilievi erano visti come rappresentazioni di avvenimenti indubitabilmente reali”.
-“Con grande confusione fra realtà e rappresentazione”.
-“Come quando uccisero Sadat: degli egiziani che guardavano le immagini registrate per la seconda, terza volta, urlavano al televisore che Sadat fuggisse da lì, che stava per essere ammazzato”.
-“Adesso invece apprezziamo l’arte dei secoli scorsi, non solo per considerazioni estetiche, che se parliamo del rinascimento pure basterebbero, ma anche perché abbiamo il tempo per ricostruire i riferimenti culturali e storici”.
-“Ci dedichiamo all’arte perché ne abbiamo il tempo…”
-“Certo; finché devi stare dal tramonto all’alba a zappare la terra non ti passa granché per la testa di girare per musei”.
-“Tutto merito del trattore quindi”.
-“Il trattore come fattore di progresso culturale?”
-“Nella misura in cui le braccia espulse dall’agricoltura hanno generato eserciti di storici, archeologi, scrittori”.
-“E la misura della persecuzione di questa giornata? Versa, che va a finire…la giornata, non il vino”.
-“Enzo, ti senti perseguitato?
-“…solo dalla stupidità e dalla maleducazione”.
-“Sarei indulgente con gli stupidi”.
-“Sono INTOLLERANTE alla stupidità, mi turba più della cattiveria; una persona maligna la riconosci, ti puoi difendere, la puoi tenere lontana, invece dalla stupidità non c’é difesa; lo stupido può anche essere un tuo buon amico: entra nelle tue faccende, si interessa, si propone di aiutarti e ti fa danno”.
-“Danniamo pure i maleducati?”
-“Non detesto TUTTE le persone maleducate”.
-“Tolleri per simpatia, per amicizia…”
“Non tanto; a volte tollero chi é maleducato sempre. E’ un comportamento sgradevole comunque, ma é maleducato con te, con i suoi familiari, con il vigile che lo ferma e prende la multa, quindi é un maleducato che paga dazio per il suo carattere; invece c’é chi é maleducato a seconda delle circostanze e delle persone che ha di fronte”.
“Nessuno fa il maleducato con me”.
“Infatti: tu Rollo mostri la tua aggressività anche se non apri bocca; aspetta di diventare vecchio, ma per ora nessuno ti manda a fanculo nel traffico”.

-“Bene, c’é un bar tabacchi dove capito a volte; c’é questo curioso tizio che sarebbe fuori posto anche su un pullman di pellegrini, pochi capelli marrone leccati in testa, maglioncini a vu a quadri, stortigno…ogni volta che entro mi scappa il “buongiorno…”
-“Quando ti svegli presto…”
-“Capita. Non risponde mai ed ogni volta mi ripropongo di non salutare più….ma poi sovrappensiero ci casco sempre; getta lì sul banco le sigarette come se fossero merda e guarda a significare: “che non ti sta bene?”
-“L’hai urtato in qualche modo?”
-“No, mai scambiato una parola; vorrei almeno una volta fissarlo cattivo e tirargli i soldi sul banco…”
-“Come se fossero merda”.
-“Esatto. Sono sicuro che il suo atteggiamento cambierebbe”.
-Ma due ceffoni no?”
-“Lo sai che non è nel mio carattere”.
ESTERNO 6: IL BAR DEL MALEDUCATO
Nel cortile laterale é abbastanza buio, alla finestrella ci arrivo facilmente…bar di merda, non mi aspetto certo un antifurto.
Le mensole di vetro alle spalle del banco però sono spettacolari, lunghe e colme di bottiglie, fissate ad una parete a specchio.
I tempi sono importanti, i collegamenti devono essere tesi e precisi…quattro mensole una sull’altra, però abbondantemente sfalsate…perfetto…poi venti centimetri ed altre quattro mensole simmetriche alle prime…cazzo, ci saranno un centinaio di bottiglie…serviranno due capi di lenza diversi perché la cosa abbia un certo ritmo…no, un ritmo preciso…PERFETTO!
Due ceffoni? Non fa parte del mio carattere…ma neanche questo farebbe parte del mio carattere..però sono qui, anche se la sensazione é di non esserci…come se non fossi il bravo fesso impacciato che questo cesso sberleffa tutte le volte…non sono lo stesso bravo fesso, quando sono “io” ad uscire di casa sono un’altro…sono PERFETTO!
E quindi eccomi; mi capita anche di alzarmi presto la mattina, Gigi’; tu é meglio se non mi vedi così, ma forse non mi riconosceresti.
Anche questo scemo sembra non riconoscermi o forse non si capacita…niente camice da due soldi, jeans anonimi…anonimo non sono proprio: giacca scura (capo firmato…), camicia a righine sottilissime di due diverse tonalità di blu, pettinatura fresca di parrucchiere; lo specchio dietro al banco affollato mi riflette un gradevole e divertente sguardo sulfureo…bene, così vado bene, sono PERFETTO.
Però adesso devo spostarmi sul lato destro, dove ho nascosto i tratti di lenza con i piccoli cappi, ci sono ancora, bene in tensione, controllo che non si vedano sotto le mensole, confido che a quest’ora della mattina ancora nessuno abbia chiesto liquori.
-“Caffé. Lungo”.
Si affretta, ma non riesce a guardare la macchina mentre muove le manopole, può solo guardarmi a bocca semi aperta, non si capacita che sia io, penso che in fondo non creda che sia io…fai bene, scemo, non sono “io”.
Devo svegliarlo, deve godersi lo spettacolo:
Due dita in alto, “snap-snap!” e quindi gli indico con due rotazioni del pollice le mensole alle sue spalle…primo cappio, lentamente, oscilla la base della bottiglia più lontana, sulla mensola più in alto…e casca! Seguono le altre, ordinatamente, in successione regolare, con ritmo preciso; in mente mi viene il ritmo di Worry (preòccupati…) e con la sinistra libera prendo a dirigere l’orchestra!
La testa del fesso ruota incredula dalle mensole alla mia mano, che si libra nell’aria al ritmo dei Free, anche se lui ode solo il fracasso delle bottiglie che si frantumano al suolo…ma il ritmo c’è, preciso; anche nel delicato momento in cui l’ultima bottiglia crolla sulla sporgenza della mensola sottostante…la quale si solleva nell’urto ed inclina tutte le bottiglie del ripiano…ad effetto domino: ognuna cerca il limpido cozzo con quella che segue, ed all’affondo imperioso del mio braccio direttoriale, con grande precisione, la scarica fragorosa investe la terza mensola, ed al successivo affondo anche la quarta cede.
Ora, presto, mentre contempla l’avverarsi del suo peggiore incubo (“ma reggeranno, mastro Beppe?” “Reggeranno, dotto’, reggeranno fino alla fine dei tempi”) via al secondo round, mano al cappio!
Spettacolo finito…facce incredule e divertite, a qualcuno sta per scappare l’applauso, anche se non possono capire così presto come ho fatto…solo quando raccoglieranno i cocci…
-“Buona giornata!”
Buona giornata? Tutto qui? E che altro avrei dovuto dirgli…PERFETTO!
Certo che quel fesso che ho lasciato a casa farebbe bene a non venirci più qui, non vorrei che si facesse male.

Cap 23   Mi stai chiedendo se scoperei un'ameba?
…finalmente il contanumeri chiama il mio turno; una sola impiegata agli sportelli, ogni volta diversa; dicono che vengono spostati alla bisogna nelle varie sedi, tutte ormai con il personale ridotto al di sotto di qualsiasi sufficienza funzionale.

-“Devo riscuotere questo assegno. E’ stato emesso dalla vostra filiale”.
Vaga espressione di indecisione…mi chiedo rapidamente se per errore non ho pronunciato un arruffato invito a cena con implicita scopatina ammazzacaffè.
- “Al momento non ho contanti in cassa…”
- “Pazienza, aspetto; non posso versarlo nella mia banca, ho il conto in Puglia”
- “Ma…è anche che non la conosciamo…servirebbero due documenti”
- “Non é un problema. Ecco patente e carta di identità; e sono già censito, è quasi un anno che vengo ogni mese a riscuotere”
- “ma non sono possibili movimenti contanti sopra i mille euro!”
- “Infatti vengo pagato con un assegno, non in contanti!”
- “…non credo di essere autorizzata a pagare…”
- “si faccia autorizzare allora!”
- “Posso farla parlare con il direttore…”
- “Bene, so qual’é l’ufficio, non si incomodi”.
Ma é anche peggio, visto che il nobile capintesta non vuole contraddire l’impiegata:
- “Esistono diverse sentenze della corte costituzionale che riconoscono che non siamo obbligati a pagare gli assegni: eccole!”
E raccoglie a caso dalla caotica scrivania faldoni di centinaia di fogli.Potrebbe bastare, ma il suo accomodare il culo alla forma della poltrona rivela il gusto per una polemica che ritiene di poter solo vincere:
- “E come mai non lo versa nella sua banca?”
- “Perchè é in Puglia la mia banca, non conto di tornarvi presto”.
- “Vede, noi pagando un assegno compiamo un atto di fiducia…”
E, sardonico ed ammiccante come chi spara la cartuccia vincente:
- “lei come mai non ha la fiducia della sua banca?”
E con questo mi dimostra che neanche ascolta; lui dispensa saggezza e certezze, cosa gli vuoi suggerire con le tue rimostranze… capisco che é inutile, ma continuo per inerzia a spiegarmi:
- “Non sono passato dalla mia banca, é in Puglia che ho il conto! Qui ho questo assegno, emesso dalla vostra filiale: sto chiedendo dei soldi che sono già miei! Non ha senso che mi rechi in Puglia per riscuotere”.
- “Quindi vuole riscuotere perché le servono adesso i soldi?”
- “Già, ci siamo appena liberati della confessione in chiesa e ci tocca confessarci in banca…”
Nel frattempo si affaccia alla porta un altro cliente che il direttore riconosce e, col pretesto di salutarlo, si alza e si avvicina, ergendosi col suo fisico da palestra in pausa pranzo e di fatto congedandomi. A questo punto posso solo dargli una ginocchiata nei coglioni, e la tentazione é fortissima, oppure andarmene…
- “Ecco il motivo della faccia nera di Giggin’!”
- “Già, dopo la mia fruttuosa mattinata in banca, Enzo…”
- “E la ginocchiata nei coglioni?”
- “Naturalmente ho preferito andarmene, Rollo. La mia stirpe ha una lunga tradizione di prudenza e basso profilo, per quanto mi rimane dei ricordi e dei racconti familiari; é un’eredità che ti porti appresso, come nelle scelte a cui fatalmente arrivi: cominci col non esporti per non rischiare e pian piano ti convinci di non essere all’altezza, di non essere capace…
Ma non é un atteggiamento che mi sento di condannare del tutto; mettiamo che sia una scelta comportamentale atavica, é una tattica che si é mostrata vincente; in fondo: la mia stirpe é arrivata a me, per costruirmi la vita, attraversando, necessariamente senza interruzioni, migliaia… milioni di anni senza che il filo si interrompesse; dai protozoi ad oggi c’é stata una linea di discendenza che mi ha generato ed é stata fatta da organismi che sono SEMPRE riusciti a riprodursi prima di morire”.
- “Quindi dopo due milioni di anni tu, Giggi’ sei il primo che va avanti a seghe: tutti i tuoi progenitori, persino i protozoi, hanno tutti scopato!”
- “Raramente i protozoi scopano; in genere si riproducono per scissione, ricorrono ad un comportamento sessuale solo di tanto in tanto, per garantire la variabilità genetica”.
- “Quindi tu, singolo degenere individuo, sei riuscito a far regredire la tua stirpe con un salto di milioni di anni…”
- “Allo stadio di protozoo, ho capito, però non oso scindermi”.
- “Scissione…nessuna variazione genetica…anche il sistema nervoso si scinde: la duplicazione dei neuroni comporterebbe la copiatura del loro assetto chimico? Verrebbe duplicata anche la registrazione chimica delle esperienze? Perchè se al nuovo individuo si trasferiscono le cognizioni del genitore, i suoi ricordi, ed esperienze, emozioni…é la strada dell’immortalità”.
- “Non credo che funzionerebbe, ma se impari a scinderti, non scopi più!”
- “Eh cazzo, Enzo, ma scopa quanto vuoi!”
- “Si, fammelo immaginare…un’ameba, un materiale morbido ed elastico che ti avvolge da tutte le parti, copre scivolando ogni centimetro della tua pelle, entra in tutte le pieghe ed anfratti…”
- “ANFRATTI!!!”
- “Per evitare termini volgari…forma ogni tipo di rientranza di misura perfetta…compone movimenti che chiudono ed aspirano…”
- “Rollo, trovi sensuale qualsiasi organismo vivente…”
- “Dici che mi scoperei anche un’ameba, Giggi’? Mmmm…si, credo che lo farei…”
- “Ma il meccanismo di riproduzione è relativo: se non hai figli, per milioni di anni una intera linea di discendenza di protozoi ha combattuto guerre chimiche con enzimi per sciogliere i nemici; dopo chissà quante migliaia di generazioni i tuoi antenati mammiferi si sono nascosti nel cavo degli alberi per sopravvivere ai grandi rettili. Pensa a quante volte un autentico miracolo ha consentito a queste specie di topolini che ti hanno generato di sfuggire a zanne ed artigli, ad alluvioni e frane, tutto per portare attraverso i millenni uno schizzetto di dna che ti desse la vita…se solo una volta un accidente qualsiasi avesse colpito uno qualunque dei milioni di esseri che hanno formato la tua linea di discendenza, la catena si sarebbe spezzata a quel punto…milioni di anni in cui milioni di individui uno appresso all’altro hanno avuto un culo pazzesco, le hanno scampate tutte, almeno fino al momento in cui hanno procreato…dopo di che, anche un solo minuto dopo, addio, mon cher, non servi più…sassi casualmente piovuti dalle rupi, frecce di nemici che finalmente trovano il loro bersaglio…”
- “Cavallette…”
- “Pure le cavallette, certo, ed é così per ogni individuo attualmente presente sul pianeta”.
- “Quindi se non ho figli ho sprecato un’odissea immane…”
- “Santa madonna prigioniera…ma non ci si può chiamare fuori da questa CAZZATA immane?”
- “E’ una bella responsabilità…tu da solo decidi di interrompere una linea di discendenza che ha contato milioni di esseri viventi, e comunque centinaia di migliaia di mammiferi e poi migliaia di esseri umani, che sembra essere esistita solo per metterti in piedi”.
- “Quindi, se sopravvive una stirpe prudente, o pavida, remissiva, sottomessa…”
- “Non esageri?”
- “Non parlo necessariamente di me. Se sopravvivono stirpi che comunemente vengono definite “perdenti”…può significare che perdenti non lo sono affatto”.
- “E’ chiaro che la paura favorisce la prudenza e quindi é un fattore utilissimo per la sopravvivenza”.
- “Ma allora perchè comportamenti vili come nascondersi, scappare, che pure risultano vincenti nella scala evolutiva, ci lasciano frustrati, pieni di sensi di colpa e vogliosi di clamorose rivincite?
Ma poi in realtà non ci si adatta facilmente ad un ruolo sottomesso, ad atteggiamenti remissivi… é più probabile che periodicamente qualcuno paghi per gli affronti che non abbiamo saputo respingere;
chi? In genere qualche individuo più debole, qualcuno che magari ci si affida con fiducia e che si rassegna a subirci; succede che abbozzi davanti all’entusiasmo amministrativo del direttore e torni a casa in apnea; lì dipende poi se aperta la porta trovi tuo figlio o tua moglie o il cane.

Io invece di questo posso essere orgoglioso: per le mie compensazioni emotive vado a cercarmi qualche maleducato da punire.
Enzo e Rollo non sanno che gli ho raccontato la mezza messa. Uscito dalla banca, in strada, mantengo la mia calma abituale; continuo a pensare di aver fatto la cosa migliore a lasciar perdere; poi pian piano un po’ di ottusa rabbia comincia a confondermi, prima lentamente, poi sempre più in fretta mi sento trasfigurare; so come andrà a finire ma non riesco a lenire la tensione che mi avvolge.Soffro di una mancanza di controllo da ubriaco.
E’ curioso come l’alcool appaia uno stimolante, invece deprime il mesencefalo, questo arcano e primigenio strumento castratorio di parole ed azioni (non di pensieri) regolato da considerazioni di opportunità sociale e prudenza fisica che ci riduce all’introspezione rosica-fegato ma ci impedisce anche di dar campo senza mediazioni a tutte le cazzate che ci parrebbe opportuno fare e dire.
E’ come se il mio orgoglio soffra delle offese patite fino a ricavarne uno stato depressivo che sul sistema nervoso centrale causa quell’apatia malinconica in cui ci si adagia quasi con voluttà: nel mio caso (patologico?) invece prevale questa depressione mesencefalica con la conseguente tracimazione di emozioni e comportamenti passionali non mediati più da alcun filtro… ed a volte son cazzi.Mi allontano più in fretta possibile dalla banca, dove evidentemente al momento di denunciare un’aggressione al caro direttore si accorgerebbero senza dubbio di conoscermi e si scoprirebbero in grado di fornire nome, cognome ed anche indirizzo, paese e pianeta di provenienza.
Per causare incidenti nel traffico è preferibile rubare una macchina grossa e nuova: i nemici pensano che gli darai comunque strada per non danneggiare un’auto costosa…anche se vi sono posti dove é regola che le precedenze agli incroci vengano risolte in base alla cilindrata, altri dove sembra opportuno individuare il clan di appartenenza del guidatore…
La via Flaminia si gode due carreggiate verso l’orrida Prima Porta; ad andatura spedita e nervosa percorro la metà sinistra della strada in attesa di una probabile invasione di corsia; l’attesa è breve; eleggo la mia vittima a causa del gesticolare furioso che gli vedo fare verso la donna seduta di fianco: non parla soltanto ma pontifica, esige, impone coi suoi pugni che ruotano brevemente in aria e poi calano improvvisi sullo sterzo. Lo seguo a meno di mezza macchina, attendo che raggiunga l’auto che lo precede; deve sorpassare, sono quasi affiancato e quindi non mi vede dallo specchietto…ecco che sorpassa e quasi mi finisce addosso: brevi colpetti di clacson, mi affaccio dal suo lato e con sulfureo sorriso mi poggio l’indice sotto l’occhio: il pugno alzato per ammonire la donna si volge dalla mia parte con l’immancabile “cazzo vuoi!” articolato dalla bocca aperta in un taglio sgradevole quasi quanto i baffi sottili e radi che il ghigno incazzato spinge verso il basso.
Dagli occhi mi si deve leggere una inaspettata soddisfazione o forse la sorpresa è vedere che il mio indice clicca lateralmente verso il bordo della strada, visto che la maschera truce lascia il posto ad una certa indecisione, ma non può tirarsi indietro: prova a fare la faccia neutra di chi non ha capito, ma il secondo richiamo del mio indice flesso non viene ignorato.Accosta, lo supero e mi fermo: fraintende il motivo della distanza che ho lasciato fra le due macchine; si erge, s’abbotta e muove entrambe le mani, con le dita a paletta verso l’alto: “vieni, vieni” significherebbe il gesto, fatto come a chi fa manovra per parcheggiare; anzi quando inserisco la retromarcia e parto viene verso di me, lasciando lo sportello aperto. Do un abbrivio dolce alla retromarcia, punto in linea retta verso lo sportello, quindi accelero e piallo le due fiancate con la esplosiva collisione degli specchietti ed il fracasso stagnoso dello sportello che si chiude.Il tizio assume improvvisamente un’espressione preoccupata e con una rapidità che comunque non deve sembrargli sufficiente raggiunge la maniglia e tira..bloccata!
E’ mio… procedo in avanti, lentamente, non voglio uno schiocco secco dei peroni, voglio fratture multiple scomposte e decomposizione eterna delle rotule; tale risultato è facile da ottenere, mi basta accostare la fiancata dalle lamiere già straziate e puntute, agli arti di quella che ormai senza scampo è la vittima della mia vendetta: ho l’impressione di ottenere la rotazione delle ginocchia, costrette dal movimento di sfregamento delle fiancate, mentre il bacino non può ruotare di conseguenza, a causa dello scarso spazio lasciato fra le due auto…Il risultato è il mucchietto informe lasciato sull’asfalto (niente che non possa guarire, tranne le ferite all’orgoglio: quelle sono mortali). Ma non ho finito: ora devo colpirlo dove fa più male…
Riattacco la retromarcia, questa volta imballo il motore, parto con la maggiore potenza che mi riesce e mi schianto sul muso della moritura scarrozzante; come era prevedibile, la distruzione del mio posteriore non pregiudica la marcia, ma la botta violenta ha raggiunto il motore e messo fuori squadra il telaio del prossimo abbonato atac.
Adesso potrebbe pure presentare il conto al direttore…

Cap 28  Vorrei solo un digestivo
Il televisore di fronte al banco del bar vomita l’abituale grumo di notizie estive:
“Clandestini: polemica della lega nei confronti del ministro Kyenge…”
La monotona consuetudine acustica del TG é variata dai commenti di due accigliati quarantenni appoggiati al banco:
- “Un ministro africano per occuparsi degli immigrati clandestini… come se un evasore fiscale lo mettessi a gestire le tasse!”
Enzo non trattiene un riso divertito:
- “Bell’autogol…”
-  “Se tutti i giorni veniamo vaccinati dalle fregnacce dei leghisti, non si sentirà vergogna più di niente”.
- “I leghisti, la prova dell’esistenza degli extraterrestri”.
- “Perché sono verdi? O perché ancora non ti spieghi Calderoli…”
- “Perché’ DEVONO esistere altre vite in altri mondi: se miliardi di anni di evoluzione rischiano di portare a Matteo Salvini o Borghezio, di tentativi il Creatore ne avrà fatti parecchi”.
Intanto il biascichio affianco a noi continua:
- “Italiani, quanno innagurate er cervello …ditemelo che ve compro ‘na pianta!”
Rollo ha una smorfia da acidità di stomaco:
- “Ti serve l’indirizzo per mandare la pianta”
- “Che dici?”
- “Ti dico che per mandarmi la pianta hai bisogno del mio indirizzo”.

(- “Rollo, guarda che non abbiamo tempo…”
-  “E che ce vo’…due minuti”).
- “Ecco un altro che dovrebbe portarseli a casa, i clandestini: vai a ritirarli a Lampedusa, te lo pago io il viaggio!”
Enzo sembra intervenire per togliere dalla discussione Rollo, ma il sorriso sghembo mi fa capire che conta di divertirsi:
- “E invece anch’io li butterei a mare tutti ‘sti negri che cercano solo assistenza e carità pubblica: in qualche anno risaneremmo il deficit se evitassimo di spendere per vestirli, nutrirli, curarli…
Non solo, andrei oltre: guadagno bene, pago un sacco di tasse e mi rode moltissimo mantenere cassintegrati, disoccupati, invalidi e pensionati”.
- “Enzo, da quando hai un conto in banca?”
- “Giggi’, la mia ricchezza é retorica. Voglio dire che serve al ragionamento. Quanto alla pecunia, lo sai che è poca e per giunta olet… ma dicevo, tagliamo alla radice questo scempio delle risorse pubbliche”.
E all’infastidito xenofobo:
- “Ci riusciamo se tuo padre molla la pensione che gli pago, che magari col suo lavoro ha fatto  l’evasore per tutta la vita; ci riusciamo se tuo zio paralitico molla pensione di invalidità ed accompagnamento e si acconcia sulla sedia a rotelle ad intrecciare canestri di vimini, così si riduce pure l’importazione dalla Cina;
se tuo fratello rinuncia alla cassa integrazione e se ne va a cogliere i pomodori, che adesso sono tutti africani i braccianti agricoli: così possono pure sbarcare, ma quando trovano già occupati i lavori di merda, sottopagati e da stroncatura fisica, se ne scappano in Francia in canoa.
Che altro? Eh, hai voglia ancora! Che tua nonna si decida a morire, così oltre a risparmiarci la pensione (tanto con la scusa che era casalinga non ha mai versato niente all’INPS) ci risparmiamo un malloppetto di soldi per medicine, ricoveri ospedalieri e visite specialistiche.
Visto che non ci sono più posti da ingegnere o medico, chiudiamo la scuola pubblica ed insegnate ai VOSTRI figli a zappare la terra, passato e futuro del vero lavoro in Italia. Chi può  pagherà la scuola privata ai propri figli; gli altri si imbarcassero sul primo transatlantico per il Venezuela per raggiungere gli avi bergamaschi o veneti (servizio a remi a 2 km dalle coste, prezzi esosi ma vuoi mettere che vi togliete dalle palle…)
COSI’ SI RISOLVE DAVVERO IL DEFICIT ECONOMICO!”
Un allibito, distinto, anziano signore si gonfia di imbarazzo ma non ce la fa a contenersi e così prorompe:
- “Quello che lei dice, signore, è francamente mostruoso! Non metta in dubbio l’utilità della scuola pubblica, della sanità, della previdenza sociale; si convinca anzi che il mantenimento dello stato sociale è il compito principale dello stato e di qualunque governo: in assenza di questa basilare forma di solidarietà umana è inutile anche parlare di stato, perchè avremmo solo le politiche economiche per le grosse imprese, le strategie per stimolare i consumi (a credito)…”
La faccia di Enzo si distende in un sorriso mentre allarga le braccia:
- “Ma carissimo amico mio, davvero mi ha preso serio?” poi rivolto all’amico: “Giggi’, davvero non si coglieva l’ironia?”
E Rollo, con la consueta grazia:
- “Nonno, un po’ di esercizio alle sinapsi, alle volte? Leggi “Il Male”, ricomprati il “Marc’Aurelio” a Porta Portese…”
Ad Enzo tocca di nuovo stoppare Rollo, che non tracimi:
- “Amico mio, in realtà vado in bestia per gli egoismi meschini di chi nega il proprio aiuto ai miserabili del mondo, senza accorgersi che spesso, a sua volta, è beneficato dalla solidarietà degli altri, sotto forma di pensioni, sanità, scuola pubblica, cassa integrazione;
vorrei metterli di fronte all’eventualità di perdere i vantaggi della solidarietà sociale; e non mi interessa il pretesto fiscale (“i servizi agli italiani che pagano le tasse”) perché dello stato sociale approfittano anche gli evasori, e sono tanti; anzi questi hanno una forma mentale che li porta ad usufruirne anche senza diritto, alla finti invalidi…”
I due torvi responsabili del mal di pancia di Rollo si riscuotono:
- “Allora non ho capito. Quindi tu sei a favore o contro…”
- “A’ Geppo M’Inceppo, ti sta dicendo che s’è stancato de paga’ pensioni a tu padre e tu nonno: che, ce mettono ancora tanto?”
- “Rollo, già nun ce stavano a capi’ gnente… vedete, finchè penso all’humani generis, mi sento la più generosa delle persone, tanto più se vengono da lontano e non ne conosco virtù, vizi e difetti; però conosco i nostri polli, e non mi piacciono gli impiegati pubblici che fanno un lavoro inutile, inventato per contenere la disoccupazione, ottenuto grazie all’appartenenza ad una clientela e che passano il tempo al bar a dire che ‘sti rumeni ci rubano il lavoro;
poi non mi piacciono quelli che hanno evaso per una vita, si godono pensione e cure mediche e baccagliano che non ci possiamo permettere di salvare dai flutti del mediterraneo i disperati che rischiano di affogarci;
e neanche mi piacciono quelli che hanno frequentato la scuola pubblica dove hanno imparato solo a fischiare i “negri” allo stadio;
quindi frusterei tutti quelli che approfittano del sistema solidaristico, purchè ce ne sia solo per loro;
e non mi piacciono neanche quelli che dicono: “si, ma noi siamo italiani”:
ecchisenefrega! Io sono sannita, mi frega assai di veneti, bruzi, liguri od osci (dei frentani o dei marrucini poi me ne stracatafotto)”.
Il viso dei due bravi patrioti si fa finalmente compunto ed atteggiato a dignità seriosa:
- “Ma poi, noi stavamo parlando fra amici… tu cosa vuoi?” rivolto all’intruso.
- “Io?…Un digestivo.”

Nicola Lembo



mercoledì 16 settembre 2009

CARICO GLICEMICO ed INTEGRATORI PER LO SPORT

La prima considerazione da fare riguardo all’'alimentazione adatta ad uno sportivo e' valutare la correttezza dell'alimentazione seguita.
I parametri che individuano un'alimentazione scorretta sono:
-un eccesso sul peso forma
-il valore della glicemia alta
-il valore dei trigliceridi alto
-il rapporto colesterolo totale/colesterolo buono(HDL) superiore a 5.

Va notato che uno sportivo che non presenta problemi di peso forma e di glicemia alta non ha problemi di trigliceridi e di colesterolo,e' quindi sufficiente una valutazione dell'IMC e la misurazione della glicemia.
Il peso forma di un'atleta che svolge attivita' agonistica puo' essere definito da un IMC di 20 (rispetto al valore di 22 che e' sufficiente per un'individuo sedentario)
la massa grassa deve essere del 9% (rispetto al 12% sufficiente per i sedentari)
per le donne sono validi valori di 18 di ICM e 8% di massa grassa.

- ICM = peso in kg/altezza in metri al quadrato.
Per il calcolo della massa grassa si puo’ usare una bilancia impedenziometrica

La soluzione per raggiungere il peso forma e' di controllare l'apporto calorico quotidiano,tenendo presente che un'apporto calorico troppo ridotto puo' compromettere il lavoro atletico:
il contributo calorico giornaliero puo' essere:

- 600x(altezza in m al quadrato) per gli uomini

- 450x(altezza in m al quadrato) per le donna

questo apporto calorico,non particolarmente limitato,non compromette le sedute di allenamento,che non potranno pero' essere troppo intense,e naturalmente non puo' essere seguito nel periodo agonistico.


RIPARTIZIONE DEI NUTRIENTI per lo sportivo che pratica attivita' agonistica:
carboidrati 55%, proteine 15%, grassi 30%.
i soggetti che hanno una glicemia inferiore a 80 consumano piu' proteine,che possono passare in questo caso al 20-22% a discapito dei grassi.

CARBOIDRATI E GLICOGENO

Quando l'organismo svolge un'attivita' fisica,la fonte di energia che utilizza,in larga prevalenza,e' il glicogeno,una forma polimerica del glucosio, che in seguito alla digestione ed all'assorbimento intestinale viene immagazzinato nei muscoli e nel fegato,per essere poi prelevato quando l'organismo ha bisogno di energia;
questi depositi quindi equivalgono ad un serbatoio di benzina,ed e' evidente che,prima di partire per un viaggio lungo ed impegnativo,e' opportuno che il serbatoio sia pieno il piu' possibile.

Da qui l'importanza di un carico glicidico che assicuri ai muscoli energia sufficiente a condurre a termine la gara.
Esistono metodiche che consentono di calcolare modalita' e quantita' di carboidrati da assumere per ottenere le scorte massime di glicogeno,in modo da presentarsi alla partenza con una quantita' appropriata di carburante,ma senza commettere l'errore di assumere un carico eccessivo: e' infatti importante non eccedere,visto che i carboidrati in eccesso vengono immagazzinati come grassi,traducendosi solo in un aumento di peso.



1 - CARICO GLICEMICO

il carico glicemico va effettuato la sera prima della gara o dell'allenamento,se l'attivita' verra' svolta la mattina,mentre si puo' suddividere il carico fra sera precedente e mattino se l'attivita' viene svolta a partire dal pomeriggio.
Un carico glicemico approssimativo puo’ essere fornito da una bevanda con 80-160 gr di maltodestrine o opportuna miscela (la classica crostata non tiene presente il contenuto proteico delle farine) due ore dopo cena.

COME VALUTARE LA QUANTITA' DI CARBOIDRATI DA ASSUMERE NEL CARICO GLICEMICO
Puo' non essere opportuno integrare al limite le scorte di glicogeno,sia per non rischiare il sovrappeso da accumulo di tessuto adiposo,sia perche' comunque le scorte di glicogeno comportano un peso aggiuntivo(250 gr di glicogeno danno un'aumento di peso di 1 kg,che in una maratona comportano un tempo di 3 minuti superiore);
ecco l'importanza di non eccedere e di imparare a bruciare i grassi insieme ai carboidrati (cosa che fa un soggetto ben allenato);val la pena integrare solo prima della gara,perche' anche se gli allenamenti comportano un dispendio energetico consistente,questo costituisce una fase di scarico del glicogeno,a cui l'organismo risponde nei giorni successivi con una maggiore capacita' di carico.
Considerato allora che il fabbisogno energetico per la gara e' coperto,negli atleti bene allenati,per il 20% dai grassi,che qualunque organismo ha gia' in condizioni di riposo discrete scorte di glicogeno,e se poi e' un atleta queste sono anche maggiori,per cui i due terzi di una competizione impegnativa (maratona,200-300 km di bici)sono coperti dal consumo di grassi e dalle scorte fisiologiche di glicogeno,rimane da recuperare una scorta di glicogeno adatta a farci affrontare il terzo restante della gara,ricavabile da questa formula:

Calorie da integrare con i carboidrati = 10 x peso corporeo in kg
1 gr di carboidrati da' 4 cal quindi un'atleta di 70 kg deve integrare (10x70) 700 cal,pari a circa 175 gr
di carboidrati.

si possono utilizzare integratori in barrette o liquidi gia' confezionati,in polvere da preparare,come le maltodestrine ecc.
Tradizionalmente si fa uso di una crostata; nel nostro esempio si tratterebbe di aggiungere 250 gr di crostata,sottraendo alla quota calorica giornaliera 120 cal per ogni 100 gr di crostata,visto che questa apporta anche proteine e grassi.
( 100 gr di crostata apportano 400 calorie,ma solo 280 derivano dagli zuccheri, la restante quota e’ fornita da proteine e grassi che non vanno a formare glicogeno ma,se in eccesso sulla quota calorica giornaliera,formano tessuto adiposo).

(a proposito del contenuto in grassi,della crostata come di altri alimenti reperibili confezionati,questi non devono assolutamente contenere margarina o olii idrogenati:si tratta di olii economici che vengono resi solidi attraverso il processo di idrogenazione che riduce le strutture ''spigolose''e percio' fluide dei doppi legami chimici (le insaturazioni)formando degli acidi grassi a catena lineare,o saturi,che diventano cosi' solidi,lavorabili nell'industria
alimentare,ma che si dispongono nelle membrane cellulari al posto degli acidi grassi polinsaturi,rendendo meno fluide le membrane stesse e meno permeabili agli scambi di ossigeno e altri principi nutritivi della cellula:
i grassi idrogenati sono dannosi per chiunque,sono veleno per l'atleta(da qui l'importanza degli acidi grassi polinsaturi (definiti anche omega 3,omega 6 ecc.),che non devono mancare nella dieta: abbondano nel pesce,possono anche essere integrati con l'assunzione di capsule (per la loro fluidita' forniscono una migliore funzionalita'alle cellule del tessuto muscolare,nervoso,cardiaco).

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L’ integrazione e' effettuata a volte con la pasta:questa pero' non e' costituita da soli carboidrati,ma ha una contenuto proteico e comporta un condimento (spesso grasso) il cui apporto calorico (quello della frazione calorica e del condimento) va sottratto alla quota calorica quotidiana.
100 gr di pasta contengono 350 calorie,ma solo l'80 % della pasta (pesata cruda) e' costituita da carboidrati;
il nostro atleta di 70 kg,che deve integrare 700 cal provenienti tutte da carboidrati, visto che 100 gr di pasta apportano 280 cal dai soli carboidrati (e 70 da proteine e lipidi) deve integrare nel complesso con 250 gr di pasta.
Considerati anche i condimenti,deve sottrarre 250 cal alla quota calorica quotidiana (quella dei normali alimenti che costituiscono pranzo e cena).

Un errore comune:sottostimare i tempi di digestione ed assimilazione e stoccaggio dei principi nutritivi nell'organismo. Si noti che sei ore dopo il pasto si osserva ancora consumo di ossigeno destinato alla digestione: quest'ossigeno e' sottratto ai muscoli,ed inoltre cio' significa che quello che abbiamo ingerito non e' stato ancora del tutto immagazzinato in forme utilizzabili a fini energetici (questo dovrebbe anche dimostrarci l'assoluta inutilita' di mangiare alimenti complessi durante la gara,in quanto prima di fornire energia devono essere digeriti,assimilati nell'intestino,trasportati alla sede di destinazione ed immagazzinati:
quando si tratta di cibi complessi(frutta,panini,dolci ecc)i tempi stimabili sono superiori alle sei ore,per cui non trarremo mai benefici in gara da questi apporti nutritivi; infatti quando facciamo riferimento all'integrazione in gara ci riferiamo a soluzioni diluite di zuccheri il cui assorbimento intestinale e' rapidissimo.
Per via dei tempi di assimilazione,un'integrazione di carboidrati in forma complessa (pasta,crostata)va fatta 24 ore prima della gara,ad es.a colazione e a pranzo del giorno prima per gare mattutine,a pranzo e a cena del giorno prima se la gara e' pomeridiana;
per barrette e soluzioni liquide pranzo e cena del giorno prima per le gare mattutine cena del giorno prima e colazione della mattina per le gare pomeridiane.

Per quanto riguarda l'alimentazione nei giorni precedenti la gara,anch'essa deve essere volta a formare delle scorte di glicogeno appropriate:
e' sufficente curare i tre giorni precedenti la gara,nei quali si passa da un'alimentazione normale (50% carboidrati,20% proteine,30% grassi) ad una alimentazione che,senza variare l'apporto calorico,passa a 70% carboidrati,15% grassi e 15% proteine.


SISTEMA DI CARICO DEI CARBOIDRATI DI BERGSTROM

3 giorni di dieta a base di carboidrati in dose moderata (50% delle calorie)
3 giorni di dieta a basso contenuto di carboidrati (10% delle calorie)
3 giorni di dieta ad alto contenuto di carboidrati (90% delle calorie)

secondo lo studio di Bergstrom che ha ideato lo schema la concentrazione di glicogeno aumenta del 170%.
purtroppo 3 giorni di dieta a basso contenuto di carboidrati compromettono l'efficacia dell'allenamento in quel periodo,inoltre l'allenamento intenso effettuato nei tre giorni di carico glicemico abbassa le riserve di glicogeno
per cui lo studio di Bergstrom pare avere validita' sperimentale,cioe' se effettuato su soggetti a riposo,ma nella pratica,essendo necessario l'allenamento quotidiano,il risultato sperimentale viene vanificato,a meno che non si possa ridurre drasticamente l'intensita' degli allenamenti per i sei giorni precedenti la gara:e’ comunque una tecnica mirata alla singola gara, non ad una serie di gare quotidiane o settimanali o per una maggiore efficacia degli allenamenti,che sono anch'essi quotidiani.
Nella pratica,basta lo scarico degli allenamenti per garantire il ripristino delle scorte di glicogeno.

Comunque,occorre fare attenzione a non portare la quota di grassi dell'alimentazione sotto il 20% perche' limitare i grassi comporta che si bruciano i carboidrati anche per attivita'a bassa intensita'.
PASTO PREGARA mai a meno di 4 ore dalla gara,se non si resiste alla fame si puo' ricorrere a max 200 cal di 3 carboidrati liquidi max 1 ora e mezza prima;
un pasto consumato dalle 3 alle 6 ore prima deve essere max 500 cal e costituito prevalentemente di carboidrati;
fino a sei ore prima si puo' pranzare normalmente;
la sera prima bisogna evitare un pasto pesante,ma per il resto,carico glicemico a parte,si puo' cenare ormalmente,evitando cibi poco calorici ma che causano ristagni intestinali,come insalate e verdure, e non vengono smaltiti in tempo per la gara;
per una gara di mattina, l'unica assunzione di cibo deve essere un apporto di carboidrati,anche in forma complessa,di 200-400 cal almeno due ore prima.

ATTENZIONE: cio' che si mangia deve essere prima digerito,assorbito e poi trasferito ai muscoli,e cio' impegna almeno un'ora per gli alimenti piu' assimilabili e fino a 4 ore per quelli piu' complessi.

I PROTEIN BURNER: quanto piu' l'atleta e' abituato a correre con scarse scorte di carboidrati tanto piu' aumenta la sua capacita' di bruciare grassi e proteine.
Questo avviene in chi si allena tutti i giorni e spesso deve farlo senza aver recuperato pienamente l'allenamento precedente (cioe' l'abitudine all'allenamento in condizioni di scarso reintegro del glicogeno epatico e muscolare allena l'organismo a bruciare di piu' i grassi e le proteine: tali atleti vengono definiti protein burner;
cio' determina che chi si allena tre volte a settimana ha meno capacita' di recupero di chi si allena tutti i giorni,anche se il primo reintegra in maniera piu' efficente il glicogeno.
quindi il carburante impiegato dipende dal grado di allenamento (60% carboidrati 30% grassi 10% proteine per chi si allena tutti i giorni 80,15 e 5% per chi si allena tre volte la settimana);
dipende anche dalla velocita a cui si corre:si ritiene che l'atleta usi normalmente i carboidrati e solo a velocita' basse intervenga l'uso dei grassi (questo non deve ingenerare l'equivoco che a corsa lenta si dimagriscedi piu' perche' si bruciano piu' grassi,ma il dispendio calorico rimane invariato perche' il lavoro svolto e' lo stesso.

2 - INTEGRAZIONE DI CARBOIDRATI DURANTE LA GARA :

Evitare di mangiare nelle 4 ore precedenti la gara(considerate che 6 ore dopo il pasto si osserva ancora consumo di ossigeno da parte dell'apparato digerente,ossigeno che viene sottratto all'attivita' muscolare):si puo' aver fame prima della gara,ma questo non significa avere carenze di riserve energetiche.
E’ importantissimo calcolare il momento della gara o dell'allenamento in cui far ricorso ad un'apporto di carboidrati:dal momento che si assumono zuccheri,si viaggia solo con quelli,in quanto viene bloccato il rilascio del glicogeno epatico e muscolare: l'assunzione di zuccheri stimola la secrezione di insulina che impacchetta il glucosio nelle riserve epatiche e muscolari dalle quali da quel momento non avviene piu' rilascio.
Questo momento va scelto in funzione della lunghezza della gara o dell'allenamento,dipende dalla validita' del carico glicemico che si e' effettuato ed e' naturalmente soggettivo dal momento che le riserve di glicogeno sono anche funzione delle caratteristiche muscolari.
Si puo' provare pero' a reintegrare i carboidrati consumati con soluzioni molto diluite (4%) che consentano anche la reidratazione ma non mettano in moto il meccanismo di immagazzinamento degli zuccheri:va tenuto presente che
gare brevi,es 1-2 ore,non necessitano di alcuna integrazione (a meno di condizioni climatiche difficili come la temperatura elevata).
Dal momento che i carboidrati rallentano l'assorbimento di acqua dallo stomaco,e' piu' opportuno reintegrare nella prima parte solo liquidi ed elettroliti,carboidrati in soluzione diluita solo nella seconda parte,ad es dopo la prima ora di
corsa,carboidrati in forma complessa(frutta,amidi)solo per sopperire allo stimolo della fame in gare molto lunghe e solo quando le riserve di glicogeno sono sicuramente esaurite.
Si possono usare maltodestrine(40gr. ogni ora di corsa) o fruttosio (sol al 4%) o glucosio,saccarosio ecc.
le maltodestrine hanno maggiore velocita' di assorbimento,ma alcuni studi indicano che ha migliori risultati una miscela di zuccheri.
Per gare che durano fino ad un'ora non e' necessaria alcuna integrazione di carboidrati,ne' durante ne' tantomeno prima della gara-allenamento (visto il ruolo dell'insulina nel bloccare il rilascio di glicogeno).
per gare fino a due ore, dopo un'ora di gara puo' essere necessario ricorrere a carboidrati liq. perche' anche se non sono esaurite le scorte di glicogeno,l'apporto con integrazione comincia ad essere piu' rilevante.
se invece si tratta di un percorso lungo,che impegna per piu' di due ore si possono assumere carboidrati ogni 7 km,nella corsa,ogni 45-60 min nel ciclismo.

Dunque per gare che durano meno di un'ora non ha senso assumere carboidrati,basta il glicogeno immagazzinato nel fegato e nei muscoli,soprattutto se e' stato effettuato correttamente il carico glicidico,anche perche' il tempo di svuotamento gastrico, assorbimento intestinale e arrivo ai muscoli del glucosio rende comunque superflua 4 l'integrazione.
Per durate superiori l'assunzione di zuccheri comincia ad avere importanza soprattutto per affrontare bene la parte finale della gara:e' necessario quindi calcolare la quantita'di carboidrati da assumere: poniamo due estremi:

--il primo alla quantita' zero,per le gare inferiori ad un'ora
--il secondo alla quantita' di 60 gr di carboidrati all'ora:gli zuccheri assunti in eccesso non vengono utilizzati dai muscoli (che ne bruciano un grammo al minuto) ma immagazzinati nel fegato,contrastando il rilascio del glicogeno epatico.

Non e' questa pero' la quantita' da assumere in realta' anche se in teoria coprirebbe 'intero fabbisogno di un'ora di corsa,perche' l'assorbimento dei carboidrati e' in competizione con quello dell'acqua:l'acqua e' meglio assorbita con soluzioni ipotoniche,cioe' meno concentrate,mentre i carboidrati sono meglio assorbiti da soluzioni ipertoniche,cioe'piu' concentrate;
la soluzione intermedia potrebbe essere assumere 30 gr di carboidrati ogni ora, ad esempio mezzo litro di una soluzione al 6 %

QUALI ZUCCHERI ASSUMERE?
le maltodestrine sono assorbite piu' rapidamente,il fruttosio piu' lentamente,ma quest'ultimo induce una risposta insulinica piu'moderata;
alcuni studi hanno trovato che l'assorbimento delle maltodestrine e' comunque piu' rapido se nell'intestino si trovano molecole di glucosio e fruttosio,per cui la soluzione migliore sarebbe una miscela con forte prevalenza di maltodestrine.


L'APPORTO DI LIQUIDI DURANTE LA GARA
la perdita di liquidi durante un'intensa attivita' sportiva comporta diverse conseguenze (innalzamento della temperatura corporea,diminuzione del volume di sangue circolante,aumento della frequenza cardiaca e nonostante questo si ha una riduzione della gittata cardiaca che non viene compensata dall'aumento della frequenza).
E’ evidentemente importante reintegrare liquidi (ed eventualmente sali) ma e' importante anche stabilire il grado di disidratazione che si rischia in gara per valutare le modalita' e l'entita' del reintegro.
Innanzitutto bisogna considerare che difficilmente ci sono condizioni molto gravi (temperatura ed umidita' elevate,esposizione al sole)per cui la convinzione di dover bere spesso e molto e' controproducente,ma va valutata comunque la necessita' di reidratarsi visto che quando l'atleta arriva a perdere circa il 3% del peso cioe' 2 kg per un individuo di 70 kg di peso, le prestazioni cominciano a peggiorare;
questo avviene in un tempo che varia con le condizioni ambientali,ad esempio dopo un'ora in condizioni difficili (se l'atleta non e' allenato o abituato a correre con il caldo basta mezz'ora) in tempi un po' piu' lunghi pero' nella
maggior parte dei casi.
E' inoltre importante calcolare prima la quantita' di acqua di cui si avra' bisogno, per valutare la quantita' di sali e carboidrati da aggiungere per non compromettere l'assorbimento del'acqua stessa con soluzioni troppo concentrate;

si puo' calcolare la quantita' di acqua da assumere con la seguente formula:

acqua da assumere = 0.2 x [(temperatura :12)al quadrato] x durata in ore della gara

il valore della temperatura puo' essere aumentato di 2,3 o 4 gradi a seconda del grado di umidita' presente
(50,60,70 % di umidita')

LA PREIDRATAZIONE
200-300 ml di sola acqua prima della partenza solo se risulta appetibile,in caso contrario,se e' bevuta a forza causa gli stessi effetti di una superidratazione in gara (pesantezza gastrica,necessita' di eliminare liquidi,).




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3 - REINTEGRAZIONE DEI CARBOIDRATI DOPO L'ALLENAMENTO:

i tassi piu' elevati di ricostituzione delle scorte di glicogeno si hanno nelle due ore successive all'attivita'.
Assumere carboidrati successivamente a questo intervallo comporta una ricostituzione del glicogeno molto piu' bassa.
E' piu' opportuno ricorrere al normale pasto piuttosto che ad integratori,che hanno indice di sazieta' basso e che andrebbero ad aggiungersi al pasto consumato successivamente causando una situazione di alimentazione
ipercalorica.






GUIDA AGLI INTEGRATORI USATI NELLO SPORT


il ricorso all'integratore spesso e' la scorciatoia cui vuole ricorrere chi non ha tempo o voglia di allenarsi in maniera adeguata:l'integrazione non sostituisce l'allenamento,puo'invece aiutare ad allenarsi meglio;
anche la ricerca di un miglioramento della prestazione mediante l'uso di integratori fornisce risultati modesti:
le sostanze che migliorano la prestazione esistono,stanno tutte nella tabella del doping;
l'integrazione deve servire piuttosto (visto che non parliamo di doping) a migliorare il recupero dopo gare ed allenamenti,ad evitare conseguenze come affaticamento muscolare da stress ossidativo,stanchezza,mancanza di energia in vista dei successivi impegni;
il miglioramento del recupero,la piena disponibilita' energetica dopo la gara consentono una ripresa che permette piena efficacia negli allenamenti o nelle gare successive,e questo permette davvero il miglioramento della prestazione..

ACIDO ALFA LIPOICO mostra la capacita' di indirizzare i carboidrati verso i muscoli piuttosto che verso i tessuti adiposi,ma e' un'azione trascurabile rispetto ad una cura ideale dell'apporto glicemico.

ACIDI GRASSI ESSENZIALI o polinsaturi o omega 3,6,9 hanno un ruolo importante nell'assicurare la migliore fluidita' alle membrane cellulari dell'organismo: tale fluidita' e' essenziale per consentire i corretti scambi di ossigeno e principi nutritivi fra la cellula ed il torrente circolatorio.
Una corretta assunzione di acidi grassi polinsaturi favorisce quindi la funzionalita'di tutte le cellule dell’organismo:
questo effetto benefico e' contrastato dalla presenza nella dieta di acidi grassi saturi,che al contrario causano nelle membrane cellulari maggiore rigidita' ostacolando cosi' gli scambi di principi nutritivi e di residui metabolici(fra gli acidi grassi saturi i piu' frequenti sono gli oli idrogenati,oli in origine insaturi che vengono resi solidi in modo da disporre di grassi solidi economici).
La stessa azione di irrigidimento delle membrane cellulari e' data dagli isomeri ''trans'' degli stessi acidi grassi polinsaturi;si tratta delle stesse molecole di omega 3,6,9 che pero' procedimenti come frittura,lavorazione prolungata a caldo trasformano dandogli diversa disposizione geometrica, per cui tali molecole,isomerizzate dalla forma cis(quella naturale)alla forma trans,assumendo una disposizione spaziale curva,riducono la fluidita' delle membrane.
Questo irrigidimento delle membrane cellulari( muscolari,cardiache,nervose ecc.)ostacola l'attivita' fisica,che comporta una condizione fisiologica in cui il ritmo di scambi cellula-sangue e' notevolmente aumentato; si ha inoltre un aumento di secrezione di insulina in seguito al carico glicemico,aumenta la produzione di radicali liberi; l’ìirrigidimento delle membrane cellulari costituisce anche un rischio cardiovascolare, di aumento del colesterolo LDL,di depressione del sistema immunitario per cui l'assunzione di olii idrogenati ed acidi grassi trans puo' favorire diverse condizioni patologiche.
Ci si difende osservando le etichette dei cibi conservati,evitando le fritture,consumando olii prodotti con spremitura a freddo.
Non c'e' bisogno di alcuna integrazione di omega 6 e 9 visto che abbondano negli alimenti (tutti i tipi di oli vegetali,a cominciare dall'olio di oliva in cui l' omega 9,l'acido oleico,e' il costituente principale.
occorre prestare attenzione quindi alla presenza nella dieta,o all'integrazione,dei soli omega 3:il pesce e' la fonte principale(salmone,sardine,tonno,crostacei,noci,anche se quest'ultimo e' un'alimento decisamente ipercalorico con 582 cal per 100 gr).
Se per un qualunque motivo l'alimentazione ne dovesse essere carente,gli omega 3 vanno integrati in ragione di 500 mg al giorno.
L'acido linoleico e' un acido grasso omega 6 che si e' ritenuto desse un aumento di massa magra e diminuzione della massa grassa,ma sono studi che non hanno trovato alcuna conferma,inoltre l'acido linoleico abbonda in latticini,oli vegetali,carne.

AMINOACIDI,PROTEINE ED AMINOACIDI RAMIFICATI: L'integrazione con proteine e' un'integrazione indifferenziata, cioe' non privilegia gli aminoacidi essenziali o ramificati ma apporta la stessa proporzione che si ottiene dai cibi;mezzo chilo di pollo assicura il giusto apporto proteico anche ai piu' impegnati body builders.
Maggiore importanza ha la specificita' degli aminoacidi essenziali,che sono quelli che l'organismo non e' in grado di sintetizzare e quindi vanno assunti con la dieta (fenilalanina,metionina,treonina,triptofano,lisina,leucina,isoleucina e valina) e fra questi in particolare,in ambito sportivo,gli aminoacidi a catena ramificata (leucina,isoleucina e valina);
sono diversi gli aminoacidi,essenziali o no,che intervengono in processi energetici(arginina,carnitina,glutammina ecc.,) pero' il loro uso in integratori e' inutile in quanto la quota necessaria e'assicurata dall'alimentazione,il ricorso a quantita' in eccesso non migliora le prestazioni atletiche.
L'utilizzo piu' giustificato e' quello che riguarda gli aminoacidi ramificati utilizzati per il recupero dopo gare o allenamenti intensi .
Un utilizzo diffuso di proteine ed aminoacidi riguarda il tentativo di aumentare la massa muscolare: lo stimolo anabolizzante che parte dall'organismo pero'obbedisce a stimoli di natura ormonale e non e' influenzato dalla
assunzione di integratori alimentari:gli aminoacidi sono,e' vero,i mattoncini che formano le proteine e quindi le fibre muscolari,ma scaricare in cantiere camion di mattoni senza che vi siano i muratori (cioe' lo stimolo anabolizzante) costituisce solo un accumulo di materiale che sara' utilizzato a fini calorici o immagazzinato in forma di grassi,
causando anche problemi metabolici come un'affaticamento renale causato dalla necessita' di smaltimento delle scorie azotate.
Anche l'assunzione pregara a fini energetici non e' giustificata,avendo gli aminoacidi un contenuto calorico minore dei carboidrati e necessitando di un processo di assimilazione piu' lungo;inoltre l'assunzione di aminoacidi al posto dei carboidrati causa formazione di ammoniaca come prodotto del catabolismo,e l'ammoniaca e' uno dei fattori che
determinano stanchezza durante la competizione.
Quindi gli aminoacidi ramificati possono essere utilizzati per favorire il recupero,sono utili pero' solo in caso di allenamenti pressocche' quotidiani ed impegnativi:in questo caso aiutano a ricostituire le fibre muscolari indebolite dal catabolismo proteico che si verifica appunto in seguito a frequenti ed impegnative sedute di allenamento; quindi fino a 4 allenamenti a settimana,se questi non superano all'incirca un'ora e mezza di tempo,e' sufficiente la quota proteica dell'alimentazione:10 grammi di aminoacidi ramificati (sufficienti per recuperare da sedute non molto impegnative,da consumare nel pasto successivo alla gara o allenamento,fra le due e le cinque ore dopo)sono contenuti in:
250 gr di fagioli 300 gr di carne bovina 250 gr di carne di maiale 250 gr di carne di pollo
180 gr di bresaola 220 gr di prosciutto 250 gr di fegato 220 gr di tonno
300 gr di pesce come merluzzo,sgombro,sogliola 400 gr di trota 200 gr di mozzarella
180 gr di parmigiano.


ANTIOSSIDANTI, vit. E, vit. C: Un'attivita' fisica piu' intensa comporta una maggiore velocita’ delle reazioni metaboliche e quindi una maggiore produzione di metaboliti di scarto,spesso sostanze ossidanti e radicali liberi;un atleta ben allenato dispone anche
di maggiori capacita' di smaltire tali scorie,ma comunque in maniera spesso insufficiente,mentre a maggior ragione chi effettua allenamenti in maniera piu' saltuaria subisce piu' facilmente i danni prodotti dalle sostanze ossidanti:
queste sostanze,altamente reattive,se non smaltite rapidamente reagiscono con qualunque struttura cellulare entrino in contatto; quando sono prodotte nelle cellule del tessuto muscolare possono danneggiarne le fibre causando
uno stress ossidativo che porta all'affaticamento muscolare,che si avverte soprattutto uno o due giorni dopo la gara
(quando si crea lo stato infiammatorio) rendendo difficile la ripresa degli allenamenti.
La comparsa dell' affaticamento muscolare giustifica il ricorso ad integratori antiossidanti;ce ne sono molti in commercio,anche perche' l'azione antiossidante vanta anche un'azione antinvecchiamento, occorre quindi scegliere i piu' appropriati:
papaia,aloe,the verde,baobab(!) sono prodotti costosi e dal contenuto in antiossidanti insufficiente,ci sarebbe giusto l'olio di germe di grano come fonte moderata di vit e (10-20 mg,non molto di piu' di quello che c'e'in un multivitaminico); minerali come zinco,rame,selenio sono integrati a sufficenza con un multiminerale,
Migliore efficacia,sicurezza e convenienza hanno le vit. C ed E:si possono assumere 300-400 mg (che in questo caso coincidono all'incirca con le UI) quotidianamente;durante la gara,o l'allenamento,si puo' assumere vit.C per un totale di 1 gr diluita nella bevanda anche mescolata a sali e carboidrati. Val la pena ripetere che con tale integrazione non si cerca di migliorare la prestazione,si ottiene pero' di tornare agli allenamenti senza problemi di affaticamento muscolare e con una maggiore protezione nei confronti di contratture ed infortuni: e' il potersi allenare in maniera costante ed efficace che porta al migliramento delle prestazioni.

ARGININA l'organismo umano e' in grado di produrla,ma in determinate condizioni (come l'attivita' sportiva) la quota prodotta puo' essere insufficente.Durante l'attivita' fisica nelle cellule muscolari si produce ammoniaca come
prodotto del catabolismo proteico,quindi durante attivita' prolungate; dal momento che la produzione di ammoniaca nei muscoli e' un fattore di affaticamento muscolare e' opportuna l'integrazione negli sport di lunga durata
(corsa,ciclismo). Va bocciato l'utilizzo dell'arginina per la sua capacita' di stimolare l'ormone della crescita (da cui si avrebbe un'azione anabolizzante) in quanto questo risultato si e' osservato solo su pazienti anziani ricoverati in clinica,con problemi di alimentazione e di assorbimento gastrointestinale ma in nessuno studio su individui giovani e sani si e' osservato un'aumento di secrezione dell'ormone della crescita.
Anche l'attivita' dell'ORNITINA in questo senso non ha avuto conferme mentre l'ornitina cheto glutarato (OKG) e' capace di neutralizzare l'ammoniaca.
L'utilita' di arginina e OKG nella neutralizzazione dell'ammoniaca si avverte solo per atleti ben allenati(intensita' e frequenza dell'allenamento portano l'organismo alla capacita' di utilizzare le proteine a scopo energetico,e' evidente quindi che hanno bisogno di neutralizzare l'ammoniaca solo gli atleti bene allenati e nelle competizioni o allenamenti piu' impegnativi.

ASPARTATO DI MAGNESIO E POTASSIO viene assunto abbondantemente perche' si ritiene che compensi la perdita di sali che avviene con la sudorazione; moltissimi lo chiedono in farmacia convinti che sia un tonico energizzante.Una carenza di sali significativa si ha solo dopo 3-4 ore di attivita' fisica.In teoria una carenza di potassio e magnesio dovrebbe causare difficolta' nella trasmissione neuromuscolare e problemi di contrattilita' muscolare:quanto sia difficile che cio' avvenga lo dimostra il fatto che il primo organo a risentirne sarebbe il cuore:avremmo cioe' un infarto prima ancora che i crampi.
Una presunta carenza di potassio e magnesio non causa i crampi,piuttosto e' la molecola di aspartato che svolge una certa azione preventiva.

BICARBONATO DI SODIO usato per neutralizzare l'acido lattico prodotto negli sforzi piu' intensi:ha una controindicazione che supera un'eventuale beneficio:il bicarbonato viene eliminato dall'organismo in forma di anidride
carbonica con formazione di ioni idrogeno che impegnano l'emoglobina sottraendola al trasporto di ossigeno.

BRONCODILATATORI,GOCCE E LIQUIDI ARRICCHITI DI OSSIGENO:osservato che l'ossigeno partecipa al metabolismo energetico e lo chiude,in quanto raccoglie ed elimina gli elettroni che si producono nelle reazioni ossidative,si pensa che fornendo in qualche modo piu' ossigeno l'organismo possa accelerare od ottimizzare le reazioni di produzione di energia:e' un po' come dire che se porto piu' camion a ritirare il prodotto in fabbrica,aumenta la produzione.
Ferma restando la necessita' di una corretta ossigenazione dei muscoli,va detto che non e' l'afflusso di ossigeno dall'esterno a regolare le reazioni metaboliche,semmai l'efficenza degli scambi attraverso le membrane cellulari;
da qui l'inutilita' dell'utilizzo degli spray broncodilatatori,che fra l'altro sono dopanti per la loro modesta azione anabolizzante,e delle varie soluzioni acquose arricchite di ossigeno.

CALCIO e' nota l'importanza del calcio per la struttura del tessuto osseo: la sua carenza si osserva prevalentemente,
per insufficente assorbimento intestinale,nelle donne in menopausa e negli anziani; gli atleti devono solo fare attenzione a che non si verifichino carenze alimentari dal momento che l'organismo sottrae alle ossa il calcio di cui ha bisogno. Il calcio e' presente in latticini,uova,verdure.

CAFFEINA: Dal primo gennaio 2004 la caffeina non e' piu' fra le sostanze dopanti del CIO (comitato olimpico internazionale) e della WADA (agenzia mondiale antidoping),anche se per raggiungere i livelli di doping occorrevano almeno 12 tazzine di caffe'.
La caffeina stimola il sistema nervoso centrale (azione che favorisce la concentrazione e l'attenzione),riduce la percezione della fatica e aumenta la frequenza e la gittata cardiaca, attivita' che favorisce l'ossigenazione dei muscoli,indispensabile negli sport di lunga durata; favorisce il rilascio di adrenalina,che potenzia la contrazione
muscolare,aumenta la velocita' della glicogenolisi epatica e muscolare ed il rilascio di acidi grassi liberi dal tessuto adiposo (favorisce quindi l'utilizzo energetico dei grassi, risparmiando il glicogeno immagazzinato nei muscoli).
Occorre pero' fare attenzione alle condizioni climatiche:la caffeina ha azione diuretica per cui in un ambiente particolarmente caldo o umido puo' limitare le capacita' fisiche e la prestazione: un'aumentata perdita di acqua prima
della gara ritarda la perdita di sudore (che e' un meccanismo di termoregolazionedell'organismo) e aumenta eccessivamente la temperatura corporea.
la quantita' da assumere e' di circa 300 mg un'ora prima della gara (equivalenti a tre caffe').
L'effetto della caffeina pero' e' molto ridotto se si e' un consumatore abituale di grandi quantita' di caffe'o se si segue una dieta particolarmente ricca di carboidrati,per cui e' meglio ricorrere alla caffeina solo prima delle gare,e non
per gli allenamenti.
Inoltre,la caffeina assunta in compresse ha un'azione molto maggiore,forse a causa di altre sostanze presenti nel caffe' che ne ostacolano l'azione.
Il GUARANA' deve la sua azione proprio alla caffeina. Puo' contenerne fino al 5%,quindi per ottenerne 300 mg occorre assumere sei grammi di guarana':nessun integratore di guarana' consiglia un dosaggio del genere(anche se e' quello utile per lo sport) perche' altrimenti il consumatore si accorge di quanto il prodotto sia costoso;
Un metodo puo’ essere assumere il guarana’ per completare l’azione del caffe’ espresso,visto che il guarana’ ha tempi di rilascio della caffeina piuttosto prolungati,e quindi esercita una maggiore durata di azione.

CARNITINA e' detta vitamina del cuore per la capacita'di migliorare l'energia della contrazione del miocardio nei pazienti cardiopatici; alcuni studi clinici le riconoscono la capacita' di migliorare l'utilizzo dei grassi a fini energetici visto che fra le sue azioni vi e' quella di facilitare il passaggio degli acidi grassi nei mitocondri,dove avviene l'ossidazione a fini energetici;questi studi pero' sono stati condotti su soggetti ricoverati in clinica ed affetti da patologie cardiache,pazienti che presentano una carenza di carnitina,ma non e' mai stato dimostrato un effetto benefico su individui sani,per i quali non si verifica una carenza:e' presente in abbondanza in alimenti come carne e latticini,inoltre il nostro organismo e' in grado di sintetizzarla,quindi una carenza di carnitina si verifica solo in condizioni patologiche e la sua integrazione non e' giustificata.

CARNOSINA ha un'azione antiossidante,ma il costo elevato fa preferire le vitamine. Ha la capacita' di tamponare l'acido lattico,senza gli effetti collaterali del bicarbonato,un'azione che consente un prolungamento nella resistenza allo sforzo e tempi di recupero piu' rapidi.La sua azione di maggiore interesse e' la capacita' di aumentare la produzione di ATP; questa e'la forma di energia utilizzabile immediatamente dalla cellula,cioe' la molecola che viene formata con l'energia fornita dai substrati chimici(grassi,proteine e carboidrati)in seguito alla fosforilazione ossidativa.
Un ostacolo al suo utilizzo e' il prezzo,al punto che in commercio si trovano integratori di carnosina con dosaggi insufficenti (200-300 mg contro i due,tre,forse cinque grammi al giorno necessari).

CREATINA: il sistema creatina fosfato costituisce un meccanismo di riserva energetica che interviene a sostegno del sistema ATP (adenosina trifosfato),che e' quello impiegato con continuita' e in grande prevalenza dalle cellule,nei casi in cui si verificano delle richieste improvvise di energia: e' quello che avviene in tutte le attivita' in cui vi sono stacchi,sprint,salti e sforzi massimali: il beneficio si osserva per scatti o salti ecc ripetuti a distanza di non piu'
di un minuto uno dall'altro, a partire dal quarto-quinto sforzo per una percentuale
di efficacia di circa il 5 %. La creatina non ha quindi alcuna utilita' per sport che richiedono uno sforzo continuo,
non intenso e senza strappi frequenti,quindi non risulta utile ne' per la corsa lunga ne' per il ciclismo su strada (piu' utile per chi pratica la mountain bike) e anzi in questi casi potrebbe essere controproducente per l'aumento di peso passivo dovuto alla forte ritenzione idrica causata dalla creatina (di cui ogni molecola presenta una elevata solvatazione):il vantaggio che ottengono i body builders dall'assunzione di creatina,fra l'altro in dosi eccessive per chi ricerca solo un aumento delle prestazioni,e' legato curiosamente proprio a questo effetto ''indesiderabile'' in quanto i muscoli appaiono piu' tonici e voluminosi proprio a causa della ritenzione idrica,con l'acqua che gonfia i muscoli e illude di un effetto anabolizzante che la creatina non ha.
sono sufficenti due grammi al giorno,anche senza la fase di carico utilizzata dai body builders.

FERRO l'attivita' fisica intensa provoca microtraumi muscolari e perdita di globuli rossi,per cui risulta utile un'integrazione di piccole quantita' di ferro quali quelle presenti nei multivitaminici-multiminerali;in caso di anemia,l'assunzione di ferro ha senso solo se se ne osserva una carenza,ma se i livelli ematici sono regolari le cause sono altre(e vanno indagate con un medico).

GINSENG,ELEUTEROCOCCO ecc. portano ad una rapidissima assuefazione,per cui dopo un'iniziale,breve fase in cui hanno una modesta azione stimolante (ma non comunque di miglioramento della resistenza)perdono qualunque efficacia; il GINKGO non ha neanche l'iniziale azione stimolante.
Si tratta di prodotti che devono la loro fortuna a ricerche finanziate dai produttori,effettuate su pazienti anziani e debilitati,o dichiarati come efficaci da atleti in cui il miglioramento delle prestazioni e' dovuto invece all'uso di sostanze dopanti;


MALTODESTRINE:l'integrazione con zuccheri risulta utile in gare o allenamenti di durata superiore ad un'ora e mezza;l'ideale e' preparare bevande da assumere gradualmente,immediatamente disponibili; le maltodestrine sono dei prodotti di idrolisi degli amidi in macromolecole contenenti un numero variabile di molecole di glucosio.
Tali macromolecole devono avere dimensioni medie in modo da avere tempi di assorbimento piu' rapidi rispetto agli amidi e una durata di azione maggiore rispetto al glucosio;
si usa un parametro,il D.E. o destrosio equivalente,compreso fra 5 e 40,che dovrebbe essere quindi intorno a 20.
Le maltodestrine vengono usate anche per reintegrare il glicogeno epatico e muscolare dopo gare ed allenamenti (il recupero ideale si ha assumendo carboidrati nelle due ore successive) ma il fatto che non abbiano potere saziante fa si che vadano ad aggiungersi alla dieta consueta,producendo un surplus calorico.Per reintegrare il glicogeno dopo
gare ed allenamenti e' preferibile consumare il normale pasto (cena,pranzo) entro le due ore successive, privilegiando i carboidrati ma senza surplus calorici.


GLUTAMMINA:viene utilizzata dall'organismo per sintetizzare gli aminoacidi non essenziali di cui non si ha un apporto alimentare sufficente;comporta forte ritenzione idrica e per questo e' gradita ai bodybuilders,in quanto gonfia i muscoli (di acqua),ma cio' costituisce una condroindicazione per quegli atleti danneggiati da un'aumento di peso,per cui il recupero e' meglio farlo assumendo direttamente gli aminoacidi piuttosto che questo precursore,che inoltre non e' attivo nel favorire la sintesi degli aminoacidi essenziali,che l'organismo umano non e' in grado di fabbricare,fra i quali
vi sono gli aminoacidi ramificati,i piu' importanti nel recupero.
Si e' trovato che impedisce il catabolismo muscolare,cioe' il metabolismo delle fibre muscolari a fini energetici: anche questo risulta utile solo ai bodybuilders, che mirano a formare muscoli tonici ed evidenti,ma non hanno bisogno di affinare le prestazioni in resistenza:chi invece pratica la corsa o il ciclismo deve piuttosto imparare ad essere un ''proteinburner'' quindi gli risulta utile utilizzare le proteine a fini energetici,cosa che avviene nei soggetti che si dedicano a percorsi lunghi e ad allenamenti quotidiani,e che poi recuperano con l'assunzione di aminoacidi.

GLUTATIONE: e' attivo solo per via iniettiva (i farmaci disintossicanti hanno infatti tale forma)in quanto per via orale viene idrolizzato(vale a dire distrutto) a livello intestinale ed epatico.Comunque,come antiossidanti sono piu' economiche ed attive le vitamine C ed E.

INOSINA pubblicizzata perche' aumenterebbe forza e resistenza,bocciata da qualunque studio sia stato effettuato.

IODIO e' un costituente degli ormoni tiroidei,i quali hanno una funzione di regolazione del metabolismo; una sua carenza,che puo' verificarsi per l'uso di verdure coltivate su terreni poveri di iodio o per uno scarso ricorso a cibi di
origine marina,puo' causare un rallentamento del metabolismo.
Il metabolismo rallenta comunque superati i 30 anni: in questi casi(eta,carenza alimentare)puo' essere utile n'integrazione: spesso viene proposto il fucus,o alga bruna o quercia marina,come fonte di iodio,ma e' molto piu' economico (ed equivalente)utilizzare il sale iodato.
Assumere iodio non significa accellerare il metabolismo, come spera chi lo assume come coadiuvante nelle diete, perche’ la produzione degli ormoni tiroidei avviene con un meccanismo a feedback negativo,cioe’ parte solo quando si abbassano i livelli ematici di tali ormoni.

MAGNESIO importante costituente delle ossa,interviene nella trasmissione neuromuscolare; una lieve carenza si puo' creare in seguito ad attivita' fisica intensa. L'integrazione sufficente e' quella contenuta nei normali multivitaminici-multiminerali (negli alimenti soprattutto nei vegetali verdi).Una quota eccessiva puo' avere un'azione depressiva sul sistema nervoso centrale e periferico (e questo e’ il motivo per cui il magnesio viene usato come sedativo ed antinevralgico).

NADH (nicotinamide adenin dinucleotide) e' una delle sostanze che intervengono nella fosforilazione ossidativa,il processo anaerobico di trasporto degli elettroni prodotti dall'ossidazione dei substrati nutritivi,processo che si accompagna alla produzione di energia sotto forma di ATP.
Dall'osservazione del ruolo dell'NADH nella produzione di energia cellulare deriva l'uso di questa sostanza come integratore. Il fattore che vanifica l'utilizzo del NADH e' l'esistenza di decine di fattori,citocromi ecc, che intervengono nel trasporto di elettroni,per cui integrare una sola sostanza e' come portare in catena di montaggio i soli bulloni a camionate,senza gli altri componenti,ed aspettarsi di ottenere camionate di prodotti finiti.
L'integrazione con tutti i componenti della fosforilazione ossidativa,ammesso che abbia senso,visto che utilizza comunque substrati provenienti da reazioni metaboliche ed ossidative che coinvolgono in totale centinaia di sostanze,non e' praticabile appunto per l'elevato numero di sostanze coinvolte,ma anche per la instabilita'
di molti componenti,il loro costo ecc.

POLICOSANOLI :in auge perche' riuscirebbero ad intervenire nella sintesi endogena del colesterolo,quindi abbasserebbero la colesterolemia dovuta alla produzione del colesterolo da parte del'organismo,intervenendo su quella quota di colesterolo che non si riesce a controllare con l'alimentazione,ma solo con i farmaci(le statine).
Piu' di 50 studi realizzati a Cuba sui policosanoli estratti dalla canna da zucchero cubana da ricercatori del posto hanno evidenziato questa azione,nessuno degli studi realizzati fuori da Cuba (come quello rigoroso della McGill University) ha osservato alcun tipo di risultato: e' un po' quello che e' successo con il ginseng coreano.
Questa evidente manomissione di risultati,con intenti commerciali,pone in dubbio anche l'utilizzo sportivo dei policosanoli,i quali migliorerebbero l'utilizzo dell’ ossigeno da parte delle cellule muscolari,con un meccanismo pero' che non e' stato ne' chiarito ne' dichiarato.

Q10 (UBICHINONE):vale quanto detto per il NDHA

SERENOA REPENS:utilizzata per la cure dell'ipertrofia prostatica;e' questa uno stato infiammatorio che colpisce il 50% della popolazione maschile, in genere dopo i 50 anni, dovuto alla trasformazione del testosterone in diidrotestosterone.
Il primo sintomo che si avverte e' la difficolta' ad urinare,giacche' l'aumentodi volume della prostata comporta la compressione del tratto di uretra che passa attraverso la ghiandola.
La cura e' effettuata oltre che con 320 mg al giorno di serenoa repens anche con finasteride,2 o 5 mg die.
L'ipertrofia prostatica e' una seria complicazione per gli over 50 che praticano ciclismo,a causa della postura sulla sella,un problema aggravato dal sovrappeso e dall'utilizzo di sellini non adatti.
Non si riscontrano problemi alla prostata nei ciclisti professionisti,per motivi legati all'eta'giovanile e al peso forma corretto,oltre che per la scelta di selle appropriate.

TRIBULUS TERRESTRIS: determina un aumento di testosterone nell'organismo,quindi DOVREBBE favorire l'attivita'anabolizzante;pero' ottenere un aumento di testosterone nell'organismo potrebbe non avere alcun effetto,perche' il 99% del testosterone dell'organismo e' indisponibile in quanto legato a proteine con funzioni di riserva,mentre l'uno% attivo costituisce un valore costante: l'organismo si oppone a variazioni di
omeostasi e infatti in questo caso il testosterone formato per azione del tribulus viene immagazzinato o trasformato nella forma inattiva e soprattutto in estradiolo,un ormone femminile,(cio' per ristabilire la condizione androgena che
l'organismo ritiene fisiologica).
Questi ed altri effetti compensatori si verificano ogni volta che si cerca di far aumentare il livello di testosterone in maniera ‘’naturale‘’, cioe' con lo stimolo fornito da integratori.
La stessa somministrazione di testosterone da' inizio a tali meccanismi di inattivazione; infatti nel doping si ricorre al nandrolone (nortestosterone) per aggirare i meccanismi di controllo dell'organismo.

TRIGLICERIDI A CATENA MEDIA (MCT): sono assorbiti e metabolizzati piu' rapidamente dall'organismo,vengono trasportati nei mitocondri senza l'intervento della carnitina,quindi in maniera piu' efficente rispetto agli acidi grassi a lunga catena e quindi costituiscono per l'organismo una fonte energetica alternativa che consente di risparmiare glicogeno .
La quantita' consigliata e' di un grammo per ogni kg di peso corporeo, ma e' forse meglio limitarsi ad un massimo di 30 gr da assumere un'ora prima della gara. Sono contenuti in burro,olio di mandorle,olio di cocco,ma non si puo' prendere in considerazione l'integrazione con gli alimenti,i quali apporterebbero una serie di altri componenti ed effetti non tollerabili (apporto calorico,digestione,azioni farmacologiche come l'effetto lassativo dell'olio di mandorle).

VITAMINE DEL GRUPPO B: - B1 o tiamina: interviene nelle reazioni che portano alla produzione di energia dal
glucosio e nella fisiologia del sistema nervoso,muscolare e cardiaco; partecipa alla formazione dei globuli rossi.
vit. b2 o riboflavina fa parte di due coenzimi che intervengono in reazioni relative alla produzione di ATP,la molecola finale delle reazioni metaboliche che portano alla produzione di energia.
Vit b3 o niacina o vit PP:forma due coenzimi (NAD,nicotinamide adenina dinucleotide, e NADP,nicotinamide adenina dinucleotide fosfato)che intervengono nelle reazioni metaboliche.
Vit b5 o acido pantotenico e' il precursore del coenzima A,indispensabile per il metabolismo energetico:
porta all'ossidazione i gruppi acetilici co(in forma di Acetil coenzima A) per la produzione di energia.
Vit b6 o piridossina:favorisce il rilascio di glicogeno epatico e muscolare;interviene nella formazione dei globuli rossi.
Vit b8 o biotina o vit. H: interviene nel metabolismo proteico e in reazioni chimiche che interessano la sintesi di aminoacidi;partecipa alla formazione del glicogeno.
Vit b12 o cobalamina: produce la isomerizzazione del metilmalonil CoA,che interviene nel ciclo di krebs,una sezione fondamentale nella produzione di energia cellulare.
Vit b9 o acido folico:interviene nella sintesi,trasformazione e l'impiego di alcuni aminoacidi,nella sintesi e nell'accrescimento cellulare (in particolare dei globuli rossi).

VIT.D indispensabile per favorire la deposizione di calcio nel tessuto osseo (che e' sottoposto a una continua azione di rinnovamento,cioe' di distruzione e di ricostruzione).L'integrazione sufficente e' quella che si trova nei multivitaminici.L'integrazione diventa piu' importante in caso di fratture e per gli atleti che percorrono grandi distanze per fenomeni di usura che coinvolgono il tessuto osseo.

ZINCO viene proposta l'integrazione con zinco perche' l'attivita' fisica comporta uno stress che si manifesta in un calo delle difese immunitarie;cio' succede pero' solo quando soggetti poco allenati si sottopongono a carichi eccessivi. In questi casi e' sufficente la qantita' presente nei multivitaminici-multiminerali e negli alimenti:
carne,uova,noci,funghi.

martedì 23 giugno 2009

PARALLEL UNIVERSES ACCORDING TO THE STRING THEORY

Parallel universes, sliding doors and the consolation of knowing that our alter ego, instead of falling down stairs, wins the lottery.
The assumptions about the existence of parallel universes seem matter of science fiction, but the scenarios opened by quantum physics and string theory displace the presumption that you understand and defined once and for all the physical world, beginning with the one that would call solid matter: even the most solid object that we touch is made up mainly of empty space; imagining an atom to the size of a room, the core at the center would be the size of a grain of sand. The electrons that describe the boundaries are even smaller; it is true that if you beat up against a sheet of any solid material we can not cross it, but that only by virtue of powerful electrostatic forces that are exerted between the atoms and that they form the strong weave as the "matter".
It is not enough: even the subatomic particles have particle properties only in the detection of our senses (or our investigative tools, which are nothing more than extensions sensory must necessarily relate to our ability to perceive): electrons, protons, neutrons are formed quarks which, as well as other subatomic particles, also have an apparent corporeality.

String theory, but in some respects also the reflections that can be done as a result of experiences older and assimilated, as the Heisenberg uncertainty principle (impossibility of detecting position is that speed at a given moment of a particle as the electron, as to deny its essence corpuscular despite our sensory perceptions or instrumental) provides that the fundamental constituents of those surveys indicate that physical particles are the "strings" of energy, vibrating strings that closed loop that according to the type of vibration determine the electrostatic characteristics and mass of the constituents subatomic; only energy then, in all that we, with our gross senses we perceive as matter (and hence the gross theories about reality as an illusion).

The size of the strings are extremely small: if an atom was the size of the known universe, a string would be the size of a tree. This basic form of energy has the fundamental characteristic of vibrating in directions and in different ways, thus giving the characteristics peculiar to corpuscles and photons; mathematical calculations at the base of the theory in relation to the various positions (quantum) of oscillation they did obtain 10 spatial dimensions possible (more than one time dimension, inseparable from the concept of space by Einstein onwards).
Our universe has four dimensions, three of space (up-down, left-right, up-down) and a time (before-after): where are the other seven?
Are rolled in microscopic form, wrapped from strings whose energy, to considerable extent, it prevents that they operate; this multidimensional reality can be easily imagined if we consider the structure of a carpet: observed from a distance will show the three macroscopic dimensions, but seen from close be woven of numerous fibers, and then proceeding in direction up-down through the carpet we see more spatial dimensions, those Rolled wires that make up the weave. Then to determine the position on the \ in the carpet need the macroscopic three spatial dimensions: time dimension (when) and other dimensions, related to the position along the circular path of the wires that make up the weave; here is the way in which, in addition to the three space dimensions extended, we can have other smaller rolled.
At the time of the big bang all 10 spatial dimensions were circular, ultramicroscopic size (similar to those of the strings) and were enveloped by the strings that have hindered the expansion (the protection of the strings is still being seen in our universe for what concerns 7 dimensions remained compacted).
For strong energies released in the moments after the big bang structures string-size rolled (structures Calabi-Yau) have undergone frenetic changes, tears and reconnections that led to the liberation of the three macroscopic dimensions.

From our vantage point (and existence) have released only three dimensions, those proved able to accommodate atoms and molecules, stars and planets; actually dates 10 spatial dimensions each had the opportunity to undergo the shock energy that has led to the unwinding. But we live in the universe characterized by these three spatial dimensions in which we are imprisoned: one-dimensional systems (a wire path from strings immaterial energy), or two-dimensional (a membrane devoid of thickness) and even more systems to 4-5 or more sizes are imperceptible with our senses, and obey different physical laws that prevent the interaction with our universe. These parallel universes occupy our own "where" but they would create a specific space (the space occupied by matter as it exists and would thus remain the exclusive preserve of each system size or "parallel universe"): the relationship between them is established only by gravity, which holds together the same "where" these parallel universes and is the only force that is exerted between them, the only possibility of interaction: the shock caused in particle accelerators is seeking, among other things, the occurrence of the disappearance of energy, which would index the passage of a graviton in a parallel universe; also they see themselves as the holes blacks, for their extreme gravity and space-time curvature, a possible point of union and a hypothetical transition between universes.

This scenario excludes other possibilities of interaction between universes born of the same big bang, in addition to gravity: it is impossible to secure the formation of matter as we know it in the structures with one or two dimensions unrolled while universes in more than three dimensions macroscopic It finds it difficult even to imagine them: forget green men and flying saucers, that if there is formation of matter and life forms in these universes they will appear as a frenzy midway between Picasso and galleries of mirrors opposite; not only: because the time is a function of space, are unimaginable even temporal directions in these universes. In addition to the first-direction after we should have temporal circular, folded (even more than in our universe, where there is also the curvature of space-time demonstrated by Einstein and attributed to the gravitational pull). Itineraries roundtrip and directions after-before, intersections and junctions to the point that the story of Benjamin Button comparison would be rather trivial.

Ours is the only universe in three dimensions?
Probably not, because we could have an even number of combinations of the ten dimensions, and may be quite similar, but the big bang would be the only moment of "life in common" between them, then this is not the scenario that makes us imagine the our alter ego who won the Oscar for lead actor; contact between parallel universes would be limited to the point of origin in another case, to be that the number of universes could be exterminated because the phenomenon of the big bang could be originated by the impact of macroscopic membranous structures that would be repeated with a certain frequency, causing the detachment therefrom of splinters, dust of energy, strings whose aggregation produces the spatial dimensions of which first: we would have countless other universes, also in 3 dimensions, but in immeasurably enormous distances one from the other, far greater the size of a single universe: in this case we would have even less relations between universes, even the gravitational binding and the sharing of the "where".

And parallel universes of science fiction, then, those where instead of falling down the stairs we win the lottery, I'm really preposterous?

String theory allows us those flights of fancy in which our decisions gives rise to a "sliding door" that faces the universe in which it develops the future predicted by the alternative to the decision, with the support of the principle of Heisenberg's uncertainty principle and quantum physics, which provide as potentially real every possible alternative to what the observer does not set the reality with his observation, even when the observation is after the event (see the experiment of passing photons through one or the other of the two slits of a mask, with the photon that passes through the slit inevitably we're seeing even when performing detection downstream of the mask, AFTER THE PHOTON AND 'THE PAST, we can "decide" on which slit the photon has passed, as if the events occur both, but only our observation evidenziasse the future of the photon): it follows that it realizes the whole range of possible hypotheses: although we observe only the ' universe subsequent observation accomplished, it concretizzerebbero also the fact that we have observed.

For travel parallel universes are needed in the structure of space-time tear, ie it is necessary that the vibrations of the strings that generate events in our universe can manifest itself in others; ripping space-time is a possibility denied by any physical theory: a tear in the space trigger apocalyptic cataclysms for the necessary re-organization of matter; yet a laceration of space and time, there is, if we continue the evaluation of the characteristics of the universe according to string theory: these being the physical form smaller existing, at its core each circular string must contain a microscopic tearing of space , protected from the voltage of the string, which prevents the expansion: we have so a window through which the oscillations of the strings may occur through the vacuum; this activity it can assume that produces consequences in areas other than that in which we perceive the "matter" in its physical manifestations produced by the oscillations of the strings in our universe.

The differences in the historical evolution of the universes necessarily mean that the positions of the bodies no longer coincide (an individual goes to the game, the alter ego prefers the cinema) but are generated by the same strings: paradox unsurpassed remembering the experiment of Aspect (1982): by emitting two correlated photons (born at the same time) by a calcium atom, and directed in opposite directions, on the trajectory of the first it is interposed a prism capable of divert its direction; the other photon, that is in space and directed to the antipodes, will undergo instantly, at the same time, a deviation of the same corner of the first photon, with a match, inter alia, that occurs at a rate exceeding that of light ..

Here, in this scenario is finally possible to theorize parallel universes imagined by science fiction: interpenetrating each other, in quantity and indefinite, held together only by gravity but no other possibility of contact (for now?) And representing a wide range of possible alternatives to our history.

Nicola Lembo